I Radicali per Sant'Ambrogio esprimono la loro piena condivisione degli obbiettivi della Marcia organizzata a Roma da Radicali Italiani e dall’Alleanza Evangelica Italiana, «per il superamento del regime concordatario e delle intese, contro la legge fascista sui culti ammessi e le Chiese di Stato, per la piena libertà religiosa di professare o no una fede».
I Radicali per Sant'Ambrogio considerano in linea con questi obbiettivi la loro battaglia per impedire che un parcheggio interrato distrugga il Cimitero ad martyres su cui sorge la Basilica di S.Ambrogio e perché in quel luogo si realizzi un Giardino della Memoria di quanti sono stati massacrati per ottenere la libertà di professare pubblicamente le loro convinzioni religiose (cioè le loro idee). Nello stesso Giardino i Radicali per S.Ambrogio propongono che siano ricordati assieme i cristiani dei primi secoli torturati e uccisi ad opera degli Imperatori romani pagani, così come gli ebrei e i pagani trucidati per mano dei cristiani. Così come persone “religiosamente” e laicamente dedite alla ricerca della verità scientifica come Ipazia di Alessandria, torturata e uccisa da fanatici cristiani quando ormai la loro religione era divenuta di Stato.
Lucio Bertè ha dichiarato: «Alla imminente distruzione del Cimitero paleocristiano – ennesimo effetto perverso della truffa dei poteri straordinari della Protezione civile conferiti ai Sindaci per realizzare i parcheggi interrati nei Centri Storici, e prova di volgare incultura della classe politica - solo noi radicali non ci siamo rassegnati, assieme ad alcuni Vescovi ortodossi in campo per una battaglia legale. Ma questo i cittadini non lo devono sapere per non disturbare gli oscuri interessi speculativi e sottacere l'atteggiamento pilatesco della Curia milanese, il cui disinteresse non è comprensibile se non ipotizzando un inconfessabile patto simoniaco. Questo silenzio omertoso ai danni dei cittadini va a segno per la complicità dei mezzi radiotelevisivi e dei giornali oltre che per la mancanza di un diritto di accesso alla comunicazione pubblica anche in sede locale in capo agli Ortodossi e alle altre fedi diverse da quella cattolica-romana. Tace anche il Vaticano, replicando l'atteggiamento connivente con Rutelli Sindaco di Roma, il Card. Sepe, il Commissario al Giubileo Bertolaso, il gentiluomo del Papa Balducci, allorché per fare il parcheggio sotto il Gianicolo e la rampa di accesso fu distrutta una villa romana e anche un cimitero paleocristiano con le sepolture delle vittime delle persecuzioni neroniane, fatto che suscitò l'indignazione, purtroppo tardiva, del solo Giulio Andreotti. I radicali ritengono urgente la tutela del Cimitero ad Martyres e la realizzazione del Giardino della Memoria delle vittime dell'intolleranza religiosa, per l'attualità del tema e per riflettere sulla lotta nonviolenta ancora necessaria per conquistare ovunque la libertà di esprimere le proprie convinzioni e di professare qualsiasi fede religiosa, in spirito di tolleranza.
Noi ci batteremo fino alla resistenza nonviolenta per il rispetto dei valori immateriali storicamente legati al sito ad martyres, perchè sia rispettato lo “spirito del luogo”. È impensabile la distruzione del sito alla vigilia dei 1.700 anni dell'Editto di Costantino e Licinio, l'Editto di Milano del 313, l'Editto di tolleranza che proclamò la libertà e la pari dignità di tutte le fedi religiose, che purtroppo restò valida solo per pochi decenni, finché la Chiesa divenne di Stato e da perseguitata divenne persecutrice.
Chiediamoci infine: i milioni di visitatori dell'Expo universale che andranno anche a S.Ambrogio, cosa preferiranno trovare : il Cimitero e il Giardino della Memoria o un parcheggio di 5 piani con le sue rampe, una selva di camini e griglie per sfiatare i gas di scarico di 600 auto, e i gabbiotti degli ascensori, il tutto mascherato da cespugli e alberelli da giardinetto condominiale?»
Radicali per Sant’Ambrogio