Con quale diritto il governo israeliano attua l’embargo a Gaza, chiudendo per mare per terra e per cielo in un’unica prigione, da quattro anni a questa parte, una popolazione di un milione e mezzo di persone? Con quale diritto impedisce alle navi di aiuti umanitari della “Freedom Flotilla” di arrivare a Gaza? Perché a Gaza governa Hamas, e quelli di Hamas sono terroristi, si dice. Con questo argomento tutto viene giustificato, anche il terrorismo di stato, l’assassinio e il sopruso permanente. Ci vuole una bella faccia, dopo le stragi di “Piombo Fuso”, i crimini di guerra commessi dall’esercito israeliano nella guerra contro Gaza, denunciati dal rapporto Goldstone, parlare di terrorismo degli altri, tacendo e giustificando il proprio, molto più sanguinoso e devastante (100 palestinesi uccisi per 1 israeliano). E sono terroristi anche i bambini e le donne di Gaza, che sono la maggioranza della popolazione?
Israele si può permettere ogni violazione del diritto internazionale, anche la pirateria, anche la licenza di uccidere, perché c’è chi tace e acconsente (o, per salvare la faccia, si limita a generiche deplorazioni della violenza, rituali e innocue): gli Usa, l’Europa e gli stati arabi. Il governo italiano, insieme agli Usa e pochissimi altri, ha votato contro il Rapporto Goldstone e contro la richiesta del Consiglio dei Diritti umani dell’Onu per un’inchiesta internazionale sul sequestro della “Flotilla Gaza Freedom” e sulla strage sulla Mavi Marmara. Chi permette soprusi e ingiustizie, è ancora più responsabile e colpevole di chi le ingiustizie e le violenze commette: prima fra tutte l’occupazione dei territori palestinesi che dura da 43 anni, in spregio alle risoluzioni dell’Onu. È l’occupazione israeliana dei territori palestinesi la madre della ingiustizia e quindi della violenza in Palestina. E chi permette l’ingiustizia comanda che si faccia.
Luigi Fioravanti
P.s. Ora -pare- che il governo israeliano abbia deciso di allentare l’embargo su Gaza. L’embargo va abolito perché illegale, non mitigato. Ancora una volta, elemosina sì, diritti no ai palestinesi: il diritto alla libertà, ad avere una terra, uno stato, una dignità, ad avere, in una parola, giustizia.