Promesse. Non mantenute ma, visto che il popolo italiano è privo di memoria, si può continuare all'infinito a promettere e non mantenere.
Ricordiamo il candidato Silvio Berlusconi nel 2001, in occasione delle elezioni nazionali, che sottoscrisse un patto con gli italiani per fissare le tasse al 23% fino a 100mila euro e al 33% sopra tale cifra. Non se n'è fatto nulla. Ricordiamo il candidato Silvio Berlusconi nel 2008, in occasione delle elezioni nazionali, che promise l'abolizione delle Province. Non se n'è fatto nulla. Un mese fa si promise di abolirne qualcuna, salvando quelle sopra i 220mila abitanti e confinanti con uno stato estero (evidentemente si voleva esaltare il ruolo della Polizia Provinciale che avrebbe dovuto contrastare l'invasione delle nemiche truppe elvetiche e francesi). Quella promessa, parzialissima, è durata qualche giorno; non aveva senso inserirla in un decreto fiscale e si e' rivelata per quello che era: cortina fumogena che serviva a velare la vera essenza del decreto fiscale. Nei prossimi giorni il Parlamento discuterà del Codice delle Autonomie che prevede la abolizione della Province con meno di 200mila abitanti (siamo scesi nel numero di abitanti). Ci sono già le eccezioni, per esempio quelle che hanno un territorio montano. Già, allora perché non aboliamo le Comunità montane, come promesso del presidente Berlusconi?
Altra promessa non mantenuta.
Ieri il presidente Berlusconi ha detto che vuole partecipare a degli spot per promuovere il turismo in Italia. Il motivo è che la sua voce è “sensuale”.
Improvvisamente abbiamo capito ciò che ammalia gli italiani: le “sensuali” promesse del nostro presidente del Consiglio. Saranno turbati anche i nostri sogni?
Primo Mastrantoni, segretario Aduc