A Roma per diverse ore sono state oggi (ieri per chi legge qui, ndr) impedite da parte delle forze dell’ordine la libera manifestazione del pensiero e dell’attività politica.
Mi riferisco a quanto ho visto con i miei occhi accadere oggi a Piazza Venezia davanti all’Altare della Patria, e che sarà oggetto di interrogazioni parlamentari urgenti.
Agenti di Polizia e Carabinieri hanno impedito per oltre due ore e mezza a sette (tra cui io) dirigenti, parlamentari, attivisti radicali e del Partito dei Militari di srotolare uno striscione davanti all’Altare della Patria in ricordo delle “Vittime del Dovere” caduti in servizio militare. Da notare che non esistevano ragioni di ordine pubblico visto che la parata del 2 giugno era da tempo terminata completamente, e visto che i manifestanti avevano soltanto in mano una bandiera italiana listata a lutto. Da notare altresì che il permesso a questa manifestazione era stato concesso dal Questore da tempo, poi revocato all’ultimo inspiegabilmente senza alcuna ragione ( ordini politici)?
Per oltre due ore turisti e cittadini romani hanno assistito ad una scena surreale: un cordone di forze dell’ordine di guardia a sette attivisti non violenti con bandiere, per ore.
Non solo: una volta che alle 15:10 gli agenti hanno infine consentito l’esposizione dello striscione, altri agenti hanno con la forza impedito ad alcuni studenti di semplicemente distribuire ai passanti volantini, che peraltro nulla avevano a che vedere né con la politica né con le forze armate.
Quando si assiste a questo tipo di episodi si ha un solo dovere: la denuncia in ogni sede.
Marco Beltrandi
radicale, componente Commissione Difesa della Camera dei Deputati
Fonte: Radicali.it