Venerdì , 22 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Nave Terra > Oblň cubano
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Rafael Rojas. Il falso dilemma della transizione cubana  
Un eccellente articolo su El País di ieri
25 Maggio 2010
 

Negli ultimi giorni varie istituzioni e personalità della cultura insulare hanno reagito contro la Piattaforma Spagnola per la Democratizzazione di Cuba, promossa da oltre 60 scrittori e artisti spagnoli, critici del sistema politico cubano, esponenti delle più svariate tendenze ideologiche. Le reazioni possono essere lette su La Jiribilla, settimanale telematico del Ministero della Cultura, uno dei principali apparati ideologici dello Stato cubano.

Il castrismo attacca gli artisti e gli scrittori spagnoli che hanno firmato a favore della democrazia a Cuba.

Questi intellettuali - colpevoli di aver espresso opinioni su quel che succede in un paese del mondo - si sono presi accuse di “ingerenza” e “aggressione”, aggettivi denigratori come “fascisti”, “franchisti” e “reazionari”, infine la diversità ideologica dei firmatari della Piattaforma è stata definita “Operazione Asnar”. Certe risposte forniscono un aiuto prezioso al dibattito su Cuba: offrono una spiegazione del perché il governo di Raúl Castro non intraprende la strada delle riforme promesse durante i primi mesi del suo mandato.

Nascosta tra una serie di affermazioni contraddittorie come “Cuba è già cambiata mezzo secolo fa”, “sta cambiando tutti i giorni”, “cambierà quando finirà l’embargo”, compare la spiegazione che il Governo non ha dato: le riforme non si realizzano perché concedere diritti civili, economici e politici alla popolazione vorrebbe dire consegnare un’arma al “nemico” che ne approfitterebbe per distruggere la Rivoluzione, ritornare alla dipendenza dagli Stati Uniti e restaurare il capitalismo.

Il nemico, un mostro creato dall’ideologia ufficiale, è un’idra dalle mille teste (l’opposizione interna, la dissidenza socialista, gli esiliati, Miami, gli Stati Uniti, l’Unione Europea, il Gruppo Prisa, El País, la CNN, El Nuevo Herald, Letras Libres, la destra latinoamericana...) che miracolosamente agisce come un’entità razionale, con un’agenda perfettamente strutturata e coordinata. Dovremo prima rispondere alla domanda: chi è il nemico? Per poi farci un’idea approssimata della sua perversa missione.

Chi è il nemico? Yoani Sánchez e i giovani blogger che raccontano in maniera critica il difficile quotidiano dei cubani sull’isola? Le Dame in Bianco, che chiedono solo di marciare in silenzio dopo aver assistito a una messa e aver pregato per la salute dei loro sposi e dei figli prigionieri? Oswaldo Payá, Elizardo Sánchez, Vladimiro Roca, Martha Beatriz Roque, Manuel Cuesta Morúa o gli altri leader dell’opposizione interna, che difendono la transizione pacifica, la riconciliazione nazionale, e denunciano ogni violazione dei diritti umani che si verifica sull’isola?

Chi è il nemico? Carlos Alberto Montaner o i vari leader socialdemocratici, democristiani, socialisti o liberali dell’esilio che da decenni promuovono un cambiamento concordato, senza escludere gli stessi membri dell’attuale classe politica cubana? Il Governo di Barack Obama, che ha eliminato le sanzioni del 2004 e ha ricominciato il dialogo migratorio con il Governo cubano, ma crede che per togliere l’embargo commerciale sia necessario che L’Avana intraprenda le riforme promesse? L’Unione Europea, che pure ha eliminato le sanzioni del 2004, ma che rimane divisa sull’opportunità o meno di riproporre la posizione comune del 1996?

Chi è il nemico? Miami, dove solo negli ultimi mesi - e grazie alla mediazione di Obama - si sono esibiti La Charanga Habanera, Los Van Van, il duo Buena Fe e Carlos Varela e da dove passano costantemente poeti, romanzieri, drammaturghi, pittori e attori cubani? Dove hanno tenuto conferenze lo storico Eduardo Torres Cuevas, direttore della Biblioteca Nazionale di Cuba, il politologo Rafael Hernández, direttore della principale rivista di scienze sociali dell’isola, e due premi nazionali della letteratura cubana, Antón Arrufat e Abelardo Estorino? Miami, la città che invia oltre mille milioni di dollari in rimesse all’isola e che sostiene maggiormente la riunificazione familiare?

Cosa desiderano i “nemici”? Distruggere la Rivoluzione? Nessuno degli attori politici indicati difende lo scontro o la violenza come metodo politico e nessuno ritiene che oggi esista ancora una “rivoluzione”. Tutti pensano che la Rivoluzione è stata un fenomeno storico che ebbe luogo tra la fine degli anni Cinquanta e il principio dei Settanta, la cui eredità è tema di dibattito tra gli storici. Quel che pensano davvero questi “nemici” è che il sistema politico che è derivato da quella Rivoluzione - partito unico, economia statale, controllo della società civile - è incapace di rappresentare in maniera equa i complessi interessi della società cubana del XXI secolo.

Cosa desiderano i nemici? Annettere Cuba agli Stati Uniti? Creare uno Stato dipendente o semisovrano, come quello esistito tra il 1902 e il 1934? Nessuno dei programmi politici delle più conosciute e prestigiose organizzazioni dell’opposizione e dell’esilio cubano popone simili assurdità. Tutti gli attori politici che abbiamo detto, incluso gli Stati Uniti, l’Unione Europea o qualunque leader dell’America Latina che simpatizzi con la transizione cubana, aspirano a preservare l’autodeterminazione dell’isola.

Cosa desiderano i “nemici”? Restaurare il capitalismo? Il capitalismo è già stato restaurato a Cuba, soltanto che l’unica impresa autorizzata a sfruttare il lavoro salariato, trarre plusvalore e spartire i guadagni con i suoi soci del capitale straniero è lo Stato. Le principali entrate di un simile Stato provengono dall’economia del mercato globale, quindi il conflitto cubano non è tra chi vuole preservare il socialismo e chi vuol tornare al capitalismo, ma tra chi vuole conservare l’attuale capitalismo autoritario di Stato e chi vuole democratizzarlo.

I desideri del “nemico” non sono molto lontani, a quanto pare, da quelli della maggioranza dei cittadini dell’isola. A giudicare da quel che ha espresso la base del Partito Comunista, i “rivoluzionari” cubani, anche se votano alle elezioni e sfilano il 1° Maggio, vogliono poter uscire ed entrare dal loro paese senza il permesso del Governo, avere diritto alla piccola e media impresa privata, accedere liberamente all’informazione nazionale e internazionale, associarsi ed esprimersi con maggior autonomia.

Non è vero che il Governo di Raúl Castro non realizza le riforme perché vuol proteggere il popolo dai suoi nemici, ma perché non vuol cedere il suo vecchio e atrofizzato potere. La distruzione della Rivoluzione, la perdita della sovranità dell’isola o la restaurazione del capitalismo non sono minacce reali. Sono finzioni concepite per posporre, una volta di più, il cambiamento che serve alla maggior parte dei cubani, persino a chi fa parte dell’attuale Governo. Un cambiamento la cui necessità è decisa dalla mancanza di corrispondenza tra la società pluralista dell’isola, la diaspora e la costruzione totalitaria del sistema politico cubano.

 

Rafael Rojas*

(da El País, 24 maggio 2010)

Traduzione di Gordiano Lupi

 

 

* Rafael Rojas è uno storico cubano esiliato in Messico. Ha conseguito il Premio di Saggistica “Isabel Polanco” con Repúblicas de aire.


Articoli correlati

  “El otro paredón”: Distruzione della reputazione a Cuba
  “El otro paredón”, L’altro muro. Assassinio della reputazione a Cuba
  Oswaldo Payá. Adesso tocca al popolo
  Yoani Sánchez incontra Rosa Díez, leader spagnola di Unione Progresso e Democrazia
  Il Partito Popolare Spagnolo sostiene la candidatura di Oswaldo Payá al Premio Nobel per la Pace
  Breve da Cuba sull'incidente a Oswaldo Payá
  Oswaldo Payá e Yoani Sánchez candidati al Nobel per la Pace
  Andy Garcia: “Oswaldo Payá porta la fiaccola della libertŕ assoluta in un paese dove non esiste”
  La veritŕ su Cuba
  Oswaldo Payá Sardińas denuncia una campagna repressiva contro i dissidenti
  Dissidenti cubani firmano progetto unitario di lotta
  Gordiano Lupi. Muore il dissidente cubano Oswaldo Payá
  L'Avana. Le Damas de Blanco sfilano lungo la 5Ş Avenida
  Oswaldo Payá: “Nessuna apertura dal Congresso del PCC”
  Carlos Alberto Montaner. Appunti sul caso della morte di Oswaldo Payá
  Notizie da una Cuba in movimento
  Cuba. A due anni dalla morte di Oswaldo Payá
  Oswaldo Payá, il Gandhi cubano
  Carlos Amel Oliva: “Voglio dare la mia vita per una Cuba diversa”
  Yoani Sánchez. L'opposizione cubana eternamente divisa
  Yoani Sánchez e la morte di Payá
  Cuba. In libertŕ alcuni prigionieri politici
  Carlos Alberto Montaner. Un anno senza Fidel
  Antonio Stango. La blogosfera libererŕ Cuba?
  Oswaldo José Payá Sardińas ripropone il Progetto Varela
  “Somos Liberación”. Nasce la rivista del Movimento Cristiano di Liberazione
  Oswaldo Payá. Adesso abbia fine la cortina di spine
  Payá (dissidente cattolico), “Via l’embargo” esiste “alternativa pacifica”
  Yoani Sánchez negli USA
  Yoani Sánchez firma petizione per la democrazia a Cuba
  Il Papa a Cuba tra ipocrisia e repressione
  Pier Ferdinando Casini invita a Roma la vedova di Oswaldo Payá
  Oswaldo Payá. Cronaca di un ricatto
  Cuba. Il regime vuol presidiare le messe del Papa
  Rosa María Payá: «Cuba si dissangua con Obama che prende il volo dall’Avana»
  Il cambiamento si chiama LIBERTŔ: a Cuba non č cambiato niente
  Gordiano Lupi. Il Parlamento Europeo assegna il “Premio Sakharov” al dissidente cubano Guillermo Farińas
  In memoria di Oswaldo Payá
  Dissidente cubano Antúnez ripudia riforme di Castro in una lettera di sfida
  Cuba. Sull'incidente che ha causato la morte di Payá e Cepero
  Oswaldo Payá rilancia il Progetto Heredia
  Oswaldo Payá: “Siamo molto vicini alla veritŕ e alla liberazione”
  Gordiano Lupi. Un cubano ricorda Payŕ alle Olimpiadi?
  Yoani Sánchez. I funerali di Payá tra arresti e sospetti
  Massimo Campo. L'universo della dissidenza
  Yoani Sánchez: Il giro del mondo in 80 giorni
  Oswaldo Payá Sardińas. Per la democrazia a Cuba
  Gordiano Lupi. Musicisti uniti per la libertŕ di Cuba
  Gordiano Lupi. La Cuba quotidiana di Domenico Vecchioni
  Vetrina/ Rosa María Payá Acevedo. Al padre
  Oswaldo Payá replica al cardinal Bertone
  La Polizia cubana confisca la sede della rivista indipendente “Convivencia”
  Alejandro Torreguitart Ruiz. Un uomo di nome Payá
  Cuba. Repressioni contro “El Camino del Pueblo”
  Gordiano Lupi. Repressione a Cuba
  Gordiano Lupi. I rapporti Cuba - Spagna in pericolo dopo le elezioni
  Cuba. Liberato Lázaro González Adán, in carcere dal 2004
  Farińas arrestato e rilasciato dalla polizia cubana
  Cuba. Un 8 settembre di arresti e violenze
  Č arrivato il momento della Primavera cubana?
  Osvaldo Ricardo Díaz Sánchez esiliato in Italia
  Gordiano Lupi. Grave un dissidente cubano in sciopero della fame
  Gordiano Lupi. A Cuba la situazione si aggrava
  Reazioni a Cuba dopo la notizia delle future liberazioni di prigionieri politici
  Gordiano Lupi. Cuba: Presto liberi gli ultimi prigionieri politici
  A Cuba cominciano i licenziamenti
  Cuba. Elezioni farsa mentre 34 prigionieri di coscienza stanno sull'orlo della morte
  Arresti a Cuba
  «Sono di ritorno dall’inferno…» Liberato Francisco Chaviano
  Aumenta la repressione a Cuba
  Il silenzio di Raúl Castro
  Elizardo e Yoani non credono nel “ritiro” di Fidel Castro
  Darsi Ferrer finalmente a casa
  Cuba. Indulto anche per sette prigionieri politici
  Un gruppo Facebook promuove una rivolta contro il regime cubano
  Cuba: Liberati i dissidenti arrestati
  Reazioni alla morte di Orlando Zapata Tamayo
  Valter Vecellio. La terrificante situazione carceraria
  Notizie da Cuba. Tutto quello che il Granma e Diliberto non dicono…
  Gordiano Lupi. A Cuba segnali di fermento
  ULC. Lettera alla Unione Europea dei cubani in esilio in Europa
  Andria Medina. Liberiamo i prigionieri politici. Tuteliamo i diritti umani a Cuba
  Cuba. Minacciata la vita dell’economista radicale Martha Beatriz Roque
  Gordiano Lupi. L’Europa cancella le sanzioni contro Cuba
  Cuba. I funerali di Orlando Zapata Tamayo
  Gordiano Lupi. Vieni avanti, Miná!
  Un riconoscimento tardivo
  Gordiano Lupi. Disordini a Cuba sulla spinta birmana
  La Polizia cubana bastona i dissidenti
  Cuba. Arrestati Guillermo Farińas, Librado Linares e altri 15 dissidenti
  Gordiano Lupi. Gianni Minŕ attacca Yoani Sánchez
  Martha Beatriz Roque aggredita nella sua abitazione
  Cuba. Martha Beatriz Roque in condizioni critiche
  Antúnez in gravi condizioni di salute
  Esuli cubani si incontrano con deputati del Parlamento europeo a Bruxelles
  Cuba. Liberato Jorge Vázquez Chaviano
  “Premio Nacional Tolerancia Plus” 2012 assegnato alle Damas de blanco
  Cuba. Premiato padre Conrado
  Il peso di un’isola. Opera poetica di Virgilio Pińera
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoLeggi i commenti [ 6 commenti ]
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.8%
NO
 29.2%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy