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Richiesta di solidarietà dalla prigione cubana di Canaleta
19 Maggio 2010
 

Ottantasei mesi. Questo 18 maggio noi che facciamo parte di un gruppo di 75 persone che siamo ancora sequestrati e incarcerati come vittime del regime totalitario castrista, compiremo 7 anni e due mesi di isolamento dal nostro mondo e dai nostri affetti. La motivazione è quella di essere stati comunicatori sociali e di aver lottato in favore dei diritti e delle libertà che riguardano la dignità di ogni essere umano.

Questo stesso giorno si riunirà a Madrid, in Spagna, il vertice tra l’Unione Europea, il Sudamerica e i Caraibi, che avrà fra i punti del giorno il tema Cuba.

Per questo motivo abbiamo deciso di iniziare uno sciopero della fame di 72 ore, affinché chi parteciperà a questo vertice non si dimentichi che a Cuba esistono prigionieri politici e non vige uno stato libertario. Vogliamo altresì ricordare, con questa azione, che un nostro fratello di ribellione, Guillermo “Coco” Fariñas compie in questa precisa data 84 giorni di sciopero della fame, mentre cerca ancora di far liberare circa venti prigionieri rinchiusi nelle carceri comuniste cubane.

 

L’Unione Europea è formata da 27 Paesi democratici e alcuni di loro hanno conosciuto quello che si chiama “socialismo reale”, un partito unico, un’economia centralizzata e statale, una violazione duratura e ostinata della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, insieme agli errori e orrori della frustrante ideologia marxista-leninista. Noi cubani continuiamo a soffrire e siamo vittime di tutta questa povertà sia materiale che spirituale che è generata dal regime totalitario da oltre mezzo secolo. Abbiamo bisogno di solidarietà per la nostra degna causa, in favore della verità, della libertà, della giustizia e dell’amore, specialmente da quel Regno di Spagna che soffrì in ugual misura sotto la dittatura franchista e conosce quello che è il valore del sostegno internazionale.

 

Ripeto: solidarietà è quello che chiediamo a questo vertice per lottare per una nuova Cuba che possa essere “di tutti, con tutti e per il bene di tutti” come in maniera esemplare ci ha dimostrato il nostro Apostolo dell’indipendenza José Martí.

 

Pedro Argüelles Morán - Gruppo dei 75

Prigione provinciale di Canaleta, Ciego de Ávila

Traduzione di Barbara La Torre

barbara71282@gmail.com


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