Il periodico Granma, organo ufficiale del Partito Comunista Cubano, pochi giorni fa ha pubblicato i risultati finali delle elezioni dei delegati alle Assemblee Municipali del Poder Popular. Secondo la Costituzione del 1976, tramite questo meccanismo si esprime la volontà sovrana di tutto il popolo che attribuisce al Poder Popular le facoltà legislative e costituenti della Nazione. 

In realtà la volontà sovrana e le altre facoltà sono di modesto rilievo a Cuba, perché questa specie di Parlamento si riunisce ogni sei mesi e le sue sessioni durano appena un paio di giorni. Tuttavia, si mantiene un simulacro di democrazia. Nei giorni scorsi circa 8,4 milioni di cubani hanno dovuto eleggere 15.093 delegati che per due anni e mezzo dovranno rappresentare le loro domande, richieste e lamentele nei confronti di un’inamovibile cupola di potere. 

A Cuba il surrealismo non ha limiti, così che (ascoltate bene!) per eleggere questi delegati, il governo cubano ha mobilizzato ben 26.000 colombe! E non si tratta di colombe qualsiasi, ma di colombe addestrate per la consegna di messaggi.

Secondo il Granma le elezioni hanno registrato un successo di partecipazione e le autorità hanno impiegato una settimana per contare i voti. Ma tutto questo non è niente. Forse qualche colomba che portava i risultati legati a una zampa può aver sbagliato strada e tornando a casa si può essere perduta in una regione remota. Altre possono essere state divorate da gatti famelici, altre ancora possono aver volato verso Miami, con i loro colombogrammi che riportavano il totale dei votanti ben legati a una zampa. 

All’operazione conteggio voti hanno partecipato il Presidente della Federazione Colombofila di Cuba, Aldo González, ma anche i presidenti delle federazioni provinciali. Eberto Borges, per esempio, a capo della Federazione di Holguín, doveva essere in vacanza, ma ha dovuto farne a meno per recuperare 6 colombe per ogni seggio della sua provincia dove non esistono né comunicazioni telefoniche, né telegrafo e neppure il Tam Tam o i segnali di fumo. Eberto deve essere stanco dopo aver passato intere giornate a consegnare colombe e a riprenderle. Una cosa è certa: la descrizione che proviene da Cuba di come sono organizzate le comunicazioni sembra quella di un mondo post apocalittico.

Non è finita: le colombe che portano messaggi hanno bisogno di allenamento, almeno un mese prima un esperto colombofilo deve insegnare loro a tornare a casa. Eberto e soci meriterebbero di essere nominati eroi della patria per aver fatto un lavoro simile. Lo dico sul serio. 

L’uso delle colombe non è una novità. Secondo la Bibbia la colomba messaggera più antica è quella che portò a Noè il messaggio della fine del diluvio universale, quando si ritirarono le acque. Si parla di colombe nella battaglia delle Termopili, durante le Crociate e persino nella Seconda Guerra Mondiale. Il regime cubano ama conservare le tradizioni!

Il problema è che le 26.000 colombe impiegate quest’anno per consentire un’elezione di funzionari inutili, dimostrano che l’isola è sempre più arroccata al passato, sia nell’uso della tecnologia come nella sua peculiare e ridicola pratica politica.

Alina Fernández Revuelta*

(da El Nuevo Herald, 10 maggio 2010)

Traduzione di Gordiano Lupi

* Figlia di Fidel Castro e Natty Revuelta.