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Caccia/Provincia Arezzo. Sconti per i tesserini degli ultra75enni? 
Si promuove il rispetto per gli animali non la loro uccisione! Lettera al presidente Roberto Vasai
07 Maggio 2010
 

Gentile Presidente Vasai,

Apprendo dalle agenzie di una iniziativa della sua Giunta per dimezzare il costo del tesserino venatorio ai cacciatori ultra 75enni.

Una misura dannosa e di retroguardia.

I soldi che derivano dalla quota di iscrizione agli Ambiti Territoriali di Caccia vengono utilizzati per ripagare i danni all'agricoltura provocati dai cacciatori, ed essendo ormai i cacciatori anziani, si ridurranno molto le entrate per le casse della Provincia, che alla fine dovrà sottrarre fondi ad altri settori. Per l'esattezza, e stando ai conti resi pubblici, 24.450 euro (sui 978 cacciatori ultra 75enni) che verranno pagati dai non cacciatori e anche da chi è contrario alla caccia.

Il numero complessivo dei cacciatori in Toscana è di circa 110.000 (il 3,5% della popolazione sopra i 18 anni), con una riduzione media dell’1,5-2,5% all’anno e con una tendenza alla crescita dell’età media: attualmente il 70% dei cacciatori ha più di 50 anni e quasi il 20% è ultra settantenne. Con una battuta si potrebbe dire... una specie in via di estinzione, che la Provincia con afflato protezionista decide non solo di proteggere e tutelare, ma di incentivare!

Il sondaggio Ipsos su ‘Le opinioni degli italiani sulla caccia’ (commissionato da Enpa, Lav, Legambiente, Lipu e Wwf Italia) non lascia spazio a dubbi: il 79% dei cittadini italiani considera la caccia una crudeltà da vietare o da regolare più rigidamente, mentre l’80% la vorrebbe vietare nei terreni privati senza l’autorizzazione del proprietario (il noto articolo 842 del Codice Civile).

In Toscana il 69% degli elettori si dichiara contrario o totalmente contrario a candidati che proponessero regole a favore della caccia, e 4 elettori su 10 cambierebbero di conseguenza il loro voto. Anzi, l’89% vuole dai candidati un impegno politico e legislativo per aumentare le tutele per gli animali e la natura, con un 93% degli elettori Pdl-Lega e 87% Pd-Idv.

Ogni anno l’Associazione vittime della caccia rende noto un dossier nazionale sulla stagione venatoria e quello 2009/2010 è stato un bollettino rosso di sangue, non solo degli animali ma anche degli uomini uccisi. In soli 5 mesi (dal 2 settembre 2009 al 31 gennaio 2010) sono stati registrati 30 morti e 87 feriti per armi da caccia. In particolare gli incidenti verificatesi strettamente in ambito venatorio vedono 23 morti e 72 feriti.

Se chi esce armato mette in conto il rischio che il fucile possa provocare vittime, o essere a sua volta vittima dei suoi compagni di caccia, lo stesso non si può dire per chi si affaccia al balcone di casa sua o fa il giardiniere. Tra le vittime della gente comune infatti, in tutto 1 morto e 18 feriti, si registrano 5 donne ferite tra cui alcune con il volto devastato, 2 guardie venatorie, 2 fungaioli, 2 operai, 1 giardiniere, 1 ciclista, 1 passeggiatore. Di questi 7 colpiti nelle immediate pertinenze di casa, riportando l’attenzione sull’assurda norma che prevede come per i soli cacciatori non esista la proprietà privata (art. 842 del codice civile, già oggetto di referendum dei radicali per chiederne l’abrogazione, di raccolta firme di cittadini e tradotte in proposte di legge).

Armare, come vuole il centrodestra in Senato, i ragazzi di 16 anni e incentivare l'uscita armata degli ultra 75enni, non sembrano misure utili e di sicurezza alla cittadinanza, ma solo alla sparuta lobby di cacciatori e a quella potente delle industrie delle armi.

Confido che queste riflessioni la aiutino a ripensare e rivedere una decisione che non va nella direzione in cui va la società, ossia sempre più nel rispetto degli animali e dei loro diritti. Queste sono le passioni che una istituzione, quale la Provincia, deve incentivare e promuovere e non l'uccisione di esseri viventi!

Cordiali saluti,

 

Sen. Donatella Poretti

Parlamentare Radicali -Partito Democratico


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