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2 giugno, festa della Repubblica 
La commemorazione di Spinelli mal si concilierebbe con una roba “petto in fuori” e fanfare a “gogo”
23 Maggio 2006
 

Si stanno completando gli adempimenti istituzionali, “abbiamo già dato” la fiducia al Senato, che era la più problematica e adesso assistiamo alla scena della Camera, che se la caverà in fretta, poi l'elezione delle Commissioni, sulle quali si articola realmente il lavoro di produzione di leggi, regolamenti, decreti, lodi, mozioni, interrogazioni ecc. Non tutti i lavori di commissione sono pubblici e questo non è bene, perché la gran parte del lavoro parlamentare così perde trasparenza, vedremo, per ora si sa poco. Poiché dovevamo indicare tre commissioni in ordine di gradimento ho messo Difesa, Scuola e Affari europei, adesso vediamo dove mi mettono. Confesso che la Difesa è davvero quella che mi interessa di più, dati gli adempimenti prossimi e le decisioni programmatiche da rispettare. Inoltre in giugno ci sarà a New York una conferenza delle N.U. per il controllo e la riduzione del commercio delle armi leggere e vorrei che il ministro degli Esteri italiano o chi per lui appoggiasse fortemente la decisione: già molti/e da qui avevamo sostenuto il referendum brasiliano per la loro messa al bando, che non passò per le pressioni delle grandi fabbriche di armi (e quelle leggere sono anche fabbricate in Italia, la Beretta è tra le più rinomate, produsse a suo tempo anche l'arma che uccise J.F. Kennedy!). Le armi leggere non sono armi di distruzione di massa automaticamente fuori legge, ma uccidono in massa specialmente ragazzini delle scuole (la strage al liceo Columbine, i ninos da rua, le vittime ed esecutori minori delle varie mafie camorre n'dranghete) addirittura bambini e bambine per le strade, rendono la vita molto malsicura e diffondono una cultura violenta e omicida a cui bisogna mettere subito un freno, un altolà. Ho scritto un pezzo anche contro la sfilata del 2 giugno, avendo anche firmato gli appelli che circolano in materia. L'argomento che aggiungo è che le Forze armate hanno già la loro festa, che è il 4 novembre, e non si capisce perché, unica istituzione della Repubblica, ne debbano avere due. Sono inoltre stata colpita dal fatto che l'indizione della sfilata è stata annunciata subito dallo Stato maggiore. A mio parere, almeno all'inizio di una legislatura e di un settennato, lo Stato maggiore deve aspettare le decisioni delle autorità politiche dalle quali "dipende". Lo dico perché a Bolzano anni fa il 4 novembre fu contestato per la sua unilaterale caratteristica di memoria solo degli italiani caduti e le autorità provinciali (che hanno un potere politico autonomo molto forte, di governo) decisero di non andarci e che fosse sostituita con una cerimonia religiosa per i caduti di tutte le guerre, decisione civilissima. Ma il comandante del Corpo d'Armata allora stanziato a Bolzano fece lo stesso la sfilata militare e ne venne una contesa tra istituzioni, al termine della quale, avendo giustamente sostenuto le autorità politiche della provincia autonoma, che il generale deve stare alle decisioni dei rappresentanti del popolo, il suddetto comandante fu trasferito (e naturalmente promosso: promoveatur ut amoveatur). Non vorrei che ci trovassimo di fronte a un tentativo di forzatura su Napolitano, la cui prima uscita, per commemorare i vent'anni dalla scomparsa di Altiero Spinelli e la pubblicazione del manifesto di Ventotene, mal si concilierebbe con una roba “petto in fuori” e fanfare a gogo.

* * *

Il clima del Senato viene presentato dai media come surriscaldato e duro e diviso spaccato ecc. ecc. Non mi pare proprio, a vedere buvette e ristorante e inchini e baciamani e sorrisi nei corridoi. Si fanno dichiarazioni a non finire su dialogo confronto consenso ecc.: sarebbe bello sapere o capire su che bisognerebbe dialogare o trattare, finora è tutto un po' fumoso, ma penso che sia melina, lo dicono quasi quando tutti aspettano la fine della campagna per le amministrative, quasi ammettendo che il discorso elettorale è di sua natura falso o almeno esagerato: poi ci sarà il referendum per la Costituzione. Chissà quando si ricomincerà a parlare come si mangia.

* * *

Intanto, visto che per avere una stanza dove lavorare e una sede per il gruppo di Rifondazione - Sinistra europea pare si dovrà aspettare fino a settembre perché i luoghi non sono pronti e che per trovare una stanza per dormire bisogna sganciare minimo 1.200 euro al mese, chiederò ai due presidenti delle assemblee –dato che, tra l'altro, sono due ex sindacalisti– che si dedichino all'organizzazione del lavoro parlamentare, che, per quel che è pagato finora sembra fare da aiuto all'aumento dei prezzi degli affitti e non avere una grande produttività.


Lidia Menapace


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