Il proprietario dell'unica emittente radio di una piccola città, un giorno decide di usarla contro il suo vicino. Non sappiamo i motivi della sua ostilità, ma poco importa. Quel che conta è che quest'uomo ha un potere significativo e che il suo nemico è un uomo comune. Come parte del suo piano decide di offuscare l'immagine del vicino. Pensa: dirò che è un depravato. Magari anche un pedofilo. Più avanti utilizzerà i programmi di maggior audience per accusare il suo detestato vicino di corrompere sessualmente i bambini della comunità. Cercherà amici e simpatizzanti (ogni uomo ne possiede, soprattutto se è potente), li metterà davanti a un microfono: “Sì, quell'uomo è un corrotto, quell'uomo è un malvagio”. Ogni giorno. Senza sosta. Il padrone dell'emittente cercherà nuovi argomenti per sostenere le sue accuse sulle perversioni del vicino.
La vittima non potrà rispondere pubblicamente alle menzogne: non sarà consentito. Ancora peggio: non avrà modo di provare che non è un pedofilo e che non ha mai commesso un delitto così aberrante. Poche cose sono così difficili da provare come l'innocenza. Tu ascolti la radio di tanto in tanto e senti cosa si dice di quell'uomo che è anche tuo vicino. Non ti importa molto, in verità. Quando lo incontri per strada ti saluta amabilmente e ti è sempre parso un uomo corretto. Ma se una sera il tuo figlioletto si ferma più tempo del solito a giocare in un parco vicino, correrai a prenderlo in preda a uno strano nervosismo. Un nervosismo che non sarebbe esistito, di sicuro, se non ti avessero avvertito che quel vicino di cui tanto parlava la radio, leggeva il giornale seduto su una panchina dello stesso parco.
Ernesto Morales
ernestomorales25@gmail.com
Traduzione di Gordiano Lupi