Intrecciare cinema, storia e geografia seguendo l’ispirazione di Ermanno Olmi può risultare un’operazione oltremodo interessante. D’obbligo cominciare dal suo capolavoro L’albero degli zoccoli, un lirico, ma sempre aderente alla realtà e mai edulcorato, spaccato della vita contadina di un tempo nella piana bergamasca fra Treviglio, Caravaggio, Romano di Lombardia. Nel film, che vinse nel 1978 la Palma d’oro, sono mostrate la povertà e le estreme difficoltà, ma anche il senso di solidarietà, la dignità, la pudicizia, i profondi valori e sentimenti della civiltà rurale. Fu girato fra campi persi nella nebbiosa solarità lombarda, filari d’alberi, fossi, architetture cascinali – con un’incursione dopo un poetico viaggio via acqua (per una luna di miele) a Milano, nelle cui vie e piazze rimbombano con il dialetto proteste popolari, moti di piazza e la repressione militare (siamo nel 1898) – e a Martinengo (19 km da Bergamo), il cui nucleo storico è ancor oggi ritenuto uno dei più importanti e meglio conservati esempi di borgo fortificato rintracciabili nell’intera pianura lombarda. Sul territorio di Martinengo è presente l’ex Convento delle Clarisse fondato nel 1474 dal condottiero e capitano di ventura Bartolomeo Colleoni per esaudire il volere e un voto della consorte Tisbe Martinengo morta tre anni prima. Nel suggestivo Chiostro dell’ex Convento colleonesco sabato 8 luglio (ore 20) si terrà una cena medioevale con piatti dell’epoca serviti da personale in costume. Il Chiostro sarà illuminato da torce e candele che spanderanno luci e ombre su balli, danze e rappresentazioni in tema (per informazioni: tel. 0363987131, sito Internet www.gruppocolleonimartinengo.it). Curiosa opera è la Meridiana del Palazzo Comunale, un orologio solare angolare ad angolo interno. Questo rarissimo esempio di quadranti solari ad angolo è reso ancora più raro da una coppia di particolarità: i quadranti sono stati tracciati sull’angolo interno di un cortile, mentre la maggior parte viene posta su angoli esterni, e lo gnomone è unico per entrambi i quadranti.
Sempre nel bergamasco si svolge E venne un uomo, con cui il Maestro Olmi va alla ricerca della figura di Angelo Roncalli, Giovanni XXIII. Dalla casa di Sotto il Monte dove “Il Papa buono” nacque nel 1881, tuttora visitata dai suoi devoti – vicino è la Chiesa di S. Maria, luogo di culto risalente al ‘400 – si va sino al Collegio di Celana, creato da S. Carlo Borromeo, dove Angelo Roncalli studiò. E attraverso la vita ricostruita del futuro pontefice si studiano i cambiamenti apportati in quei luoghi dall’inesorabile scorrere del tempo.
Ermanno Olmi ha il “vizio” di girare solo capolavori. Il mestiere delle armi, storia della vita, attraverso la storia della sua morte, di Giovanni dalle Bande Nere, trova alcune delle sue più affascinanti ambientazioni nel mantovano, nella corte dei Gonzaga, in un’allucinata, lunare e algida campagna lombarda. Un film complesso e bellissimo, in cui il paesaggio pare assumere parvenze spirituali, segni premonitori dell’esistenza destinata a svanire, come talora sanno ben evocare le infinite distese e inverni di Lombardia.
Alberto Figliolia