A Cuba la Gioventù Comunista (FEU) sta distribuendo all'interno dell'Università una biografia romanzata di Yoani Sánchez. Questo strumento di diffamazione serve per screditare la sua immagine all'interno dell'isola e viene letto classe per classe, dove solerti rappresentanti delle nuove forze del regime si impegnano a far capire che la blogger di moda - per usare un loro modo di esprimersi - è un nemico mascherato.
Dopo aver diffuso la falsa intervista di Salam Lamrani, ecco la biografia rivista e corretta secondo quel che fa comodo al regime, in linea con le caratteristiche di manipolazione informativa di stampo dittatoriale.
Yoani ha chiesto sostegno su Twitter, perché in questo momento l'attacco del regime è frontale, vive assediata dalla polizia ed è seguita da agenti della Sicurezza di Stato in ogni momento della sua giornata.
Farebbe sorridere, se non ci fosse niente da ridere in questa situazione assurda, un articolo di Gianni Minà prontamente diffuso in rete dove si legge che Salam Lamrani ha potuto intervistare indisturbato Yoani. Sappiamo bene i motivi per cui Lamrani ha potuto fare il suo lavoro, in perfetta sintonia con gli interessi del regime, intervistando Yoani e subito dopo ampliando i contenuti del dialogo per renderlo più adatto agli scopi perseguiti. Noi sappiamo con certezza che intervistare Yoani per un cronista indipendente è un lavoro molto difficile, rischia di essere arrestato, fermato e di vedersi sequestrato tutto il lavoro.
Su questo punto pensiamo di poter essere più precisi tra qualche giorno, quando il cronista italiano che da cinque giorni sta tentando di portare a termine il suo lavoro sarà rientrato in patria.
Per il momento chiediamo di sostenere una blogger coraggiosa.
Gordiano Lupi