Anche un bambino saprebbe rispondere una volta che gli venisse spiegato che tutti gli esseri viventi, compreso l’uomo, per vivere hanno bisogno di acqua quanto di aria.
La risposta a questo punto appare banale: è un diritto!
Si tratta però anche di distribuirla: possiamo affermare che la messa in disponibilità dell’acqua, la sua fornitura, sia un bisogno del pari dei vestiti od altro?
Se un essere vivente non avesse la possibilità di pagarsi l’acqua, ve la sentireste di negargliela?
Per alcune grandi fasce di popolazione è ancora molto difficile accedere all’acqua. Il crescente bisogno di acqua sia per l’umanità che per la produzione di merci determinerà che nel 2040 non ci sarà acqua sufficiente: il 40% della domanda non potrà essere soddisfatta.
Fatte queste brevi premesse, si comprenderà perché le multinazionali stiano acquistando sorgenti e ghiacciai ed anche perché il forum mondiale delle acqua, indetto dalle multinazionali nel 2009 in Turchia abbia sancito che l’acqua non è un diritto ma un bisogno definendo anche che la priorità per l’utilizzo dell’acqua è quella ai fini della produzione idroelettrica. La Russia è già pronta a vendercela a barili come il petrolio. …Si comprenderà anche che l’acqua non è un bene “infinito” e che occorre quindi che impariamo a “risparmiarla”, a non sprecarla.
Entro il 2011 l’acqua verrà privatizzata e le tariffe aumenteranno di molto.
Non è terrorismo psicologico di fanatici ambientalisti bensì la cruda realtà, né possiamo liquidare la questione in stile Maria Antonietta: … “Il popolo non ha acqua? – Che bevano vino!”
La questione della gestione del servizio idrico integrato è assai complessa e la questione principale è se sia giusto estromettere i comuni e lasciare che l’acqua diventi merce.
Se affermiamo che l’acqua è un diritto e che c’è bisogno di non sprecarla, di “risparmiarla”, si può pensare che questi due cose possano conciliarsi con la privatizzazione?
Ho voluto verificare la semplicità dei concetti ed ho fatto qualche domanda a mio nipote Emilio (quattro anni); vi assicuro che i piccolissimi hanno le idee molto chiare.
È stato indetto un referendum per bloccare la privatizzazione e molte associazioni, movimenti, partiti, organizzazioni sindacali ecc. stanno aderendo. A suo tempo sono stata uno dei 144 sindaci lombardi che si opposero alla legge regionale sugli ATO. Qualcuno del forum delle acque si è ricordato di questo e mi ha chiesto di coordinare la raccolta delle firme per il referendum in provincia di Sondrio. Non ho saputo dire di no: mi è sembrata una questione talmente importante da non ammettere defezioni.
La battaglia contro la privatizzazione dell’acqua è cominciata: andate a firmare nei vostri comuni di residenza, nei banchetti, presso le associazioni aderenti… è una crociata… una battaglia sacrosanta!
Martina Simonini
(da 'l Gazetin, aprile-maggio 2010)