Un Paese che nel cuor ci sta. Perché ha dato i natali a Pablo Neruda e al suo splendido immaginario poetico o al grande a sua volta Luis Sepulveda, ma si potrebbe citare una lista infinita di artisti e autori, vedi Gabriela Mistral, Premio Nobel per la Letteratura nel 1945, Francisco Coloane, Antonio Skarmeta, Isabel Allende, l'originale, imprevedibile e iperversatile Alejandro Jodorowsky, e si andrebbe avanti a oltranza. E gli Inti-Illimani, dove li mettiamo? Un Paese che nel cuor ci sta perché ha tanto sofferto e tanto si è battuto contro l'abominio della dittatura: schiacciato nel 1973 dal volgare e feroce regime di Pinochet, fatto di torture, morte e repressione, ha saputo con orgoglio riconquistare la libertà. Una striscia lunga 4.200 km e stretta fra Ande e Oceano Pacifico, piagata nella sua storia da devastanti terremoti, ma mai piegata. Orgoglioso è il popolo cileno, sempre.
Il cuore del Cile, nonostante l'ultima immane tragedia con le scosse violentissime della Terra, non ha mai cessato di battere. E il Cile riparte dalla forza delle donne... Se è vero che “solo chi cade può rialzarsi”, il detto preferito dei campioni della noble art, allora quello che si è verificato a Santiago del Cile il 9 aprile è sicuramente la migliore dimostrazione di quanto questo detto sia vero. In una terra martoriata dalle vicende storiche e dalle recentissime calamità naturali lo sport, ancora una volta, ha cercato di offrire una risposta alle mille avversità. E lo ha fatto con una data destinata a rimanere impressa nella storia della boxe cilena. Fra mille difficoltà, quando tutto sembrava perduto, la Federazione di Boxe Cilena (www.fechibox.cl) è riuscita ad allestire nell’impianto del Club Mexico di Santiago del Cile il debutto nella boxe professionistica della sua più titolata campionessa. Si è trattato del debutto non solo di un'atleta, ma assoluto. La boxe professionistica femminile non aveva mai calcato i ring del Cile prima di tale evento.
Già, le donne… mille e mille volte abbiamo visto la forza delle cilene negli interventi d’aiuto e conforto dopo il terremoto. È ancora nei nostri occhi la manifestazione per l’addio al Palacio de la Moneda di un’altra “piccola grande donna”, l’ex presidente Michelle Bachelet. E ora è toccato a Carolina Crespa Rodriguez Solorza (foto), già campionessa panamericana nella disciplina della kickboxing e campionessa cilena dei Superpiuma nella boxe amatoriale. Del resto non si può certo dire che questa giovane ragazza dagli occhi sorridenti e dalla tecnica pugilistica sopraffina si sia mai spaventata di fronte ad alcuno/a.
Difatti nel suo passato troviamo anche un viaggio in Thailandia dove si è perfezionata nelle tecniche della muay thay sconfiggendo una campionessa locale dall’impressionante record di 30 vittorie e sole 3 sconfitte. Carolina è l’esponente di punta del vasto movimento pugilistico cileno al femminile che vede ogni anno una sempre maggiore partecipazione di ragazze. E venerdì ha avuto di fronte un’atleta argentina, Gabriela Aranda, che vanta diverse esibizioni sui ring argentini. Una compresenza che avrà scaldato gli animi sportivi, data la nota, seppur spesso cameratesca, rivalità fra i due paesi.
Non importa in fondo chi abbia vinto. Importante è che l'evento ci sia stato, simbolo di insopprimibile volontà e magnifica speranza. La vita non si arrende, anzi riprende il suo corso. Anche il popolo cileno non si arrende mai. Qualsivoglia sia l'opinione riguardo alla boxe (maschile o femminile che sia), si tratta in tal caso di un trionfo della speranza e della volontà. Un'affermazione, soprattutto, dello splendido animo femminile, mai domo e capace sempre di ripartire, anche dopo le avversità più tremende, dando il la a un'intera società.
Fuerza Chile… vamos que se puede!
Dario Magni e Alberto Figliolia