Renzo Casali non è più fra noi, stroncato il suo corpo da una malattia che non perdona. Ma, se l'involucro terreno diviene già polvere, sarà difficile pensare alla morte del suo spirito.
Renzo Casali, che cosa non era quell'uomo? O, meglio, chi era? Regista, attore, infaticabile organizzatore culturale, drammaturgo, scrittore, poeta, pittore, fondatore della mitica Comuna Baires, inventore di riviste, condannato in contumacia dallo spietato e implacabile regime militare argentino (lui, nativo della Garfagnana, era andato, piccolissimo, in Argentina), migrante di ritorno in quanto esule. Un vulcano. Talora (raramente) aspro, ma di un'asprezza da intellettuale di rango qual era (impossibile non perdonarlo), allegro, ironico, terreno e alato, accentratore dicevano ma in caccia di talenti come pochi e con lui si imparava a conoscere vasti orizzonti, magnetico sempre, curioso senza pari, sperimentatore, interista sentimentale. Una continua scoperta era, infinite sfaccettature di umanità e arte. Un punto di riferimento per generazioni di giovani innamorati del teatro e della cultura. Cultura della libertà e libertà della cultura.
La Comuna Baires, sua invenzione, è da pressoché quarant'anni un faro, una fucina d'idee, un laboratorio di progetti i più disparati, compresa la genialità di Pianeta C (Calcio, Cultura e Comunicazione), con la quale Renzo aveva portato scrittori e calciatori a parlare al più ampio pubblico nella maniera più compiuta e intelligente, colmando ogni artificioso distacco, con ospiti di prestigio mondiale (valga per tutti tale Eduardo Galeano). E ancora il Tango, in tutte le sue molteplici sfumature poetico-coreutico-musicali, stages di pittura, incontri, dibattiti e presentazioni di libri, proiezioni di film, la scuola di scrittura, ma non si riesce ad elencare tutto ciò che alla Comuna si è sempre fatto (e si fa e farà lo speriamo: è la sua eredità ideale).
Renzo è morto, Renzo è vivo. Sabato 10 aprile alla Comuna Baires, come da sue volontà il feretro posato in mezzo al teatro e alla platea, fra fiori, luci, allievi e amici, si è raccontato quest'uomo carismatico: poesie e musica, il tango, i ricordi che si accavallavano con gli aneddoti, Renzo visto e giustamente affabulato da chi l'aveva per amico, maestro, padre. Sul palco si avvicendavano voci e volti, che con lui avevano riso, sofferto, gioito, lavorato, sudato e convissuto; un omaggio sincero, profondo, fra commozione e le più strane sensazioni, anche quella di essere in un momento unico, irripetibile: la sua ultima regia, intessuta di fili d'amore. L'ultimo suo dono a noi tutti.
Ciao, Renzo.
Alberto Figliolia
Di seguito quel che in proposito la Comuna Baires ha scritto:
“È morto venerdì mattina a Milano, Renzo Casali, fondatore, regista e autore della Comuna Baires. Le sue origini artistiche risalgono all’esperienza del teatro indipendente in Argentina. Quell’esperienza si rifaceva a un teatro senza ruoli, comunitario, politico, etico, tutte caratteristiche che hanno marcato il lavoro della Comuna e di Renzo Casali.
Sabato sera, si è celebrato nel Teatro Comuna Baires il suo funerale. Per volontà di Renzo, la serata è diventata una festa piena di musica (tango, jazz), di amici che hanno brindato alla sua trascendenza.
Ciao, Renzo!
Non riusciamo a crederci, non riusciamo neanche a pensarlo: ma Renzo Casali se ne è andato, stamattina, 9 aprile 2010, in punta di piedi. C’era così tanta vita in Renzo, che non riuscivamo neanche a capire come facesse a starci, come potesse essere tutte quelle cose insieme: drammaturgo, regista, attore, narratore, critico, pittore, cineasta e video-artista, docente, organizzatore di cultura, inventore di un modo di pensare insieme la vita e la cultura. Nel grande progetto della Comuna Baires, e in tutto quello che Renzo ha fatto la cultura si faceva vita, la cultura era vita, fin dal primo momento, senza eccezioni, senza incertezze, senza astrazioni. In questo modo, non dimentichiamolo mai, Renzo ci ha sempre mostrato che la creatività l’etica e l’allegria possono andare d’accordo: anzi, di più devono andare d’accordo, perché non esistono l’una senza l’altra”.
Ma Renzo ci ha lasciato così tanto, ci ha lasciato così tanta vita, che non smetterà mai di accompagnarci, di suggerirci, di insegnarci: la vita che ci ha dato resta sempre qui, vive con noi, vive con i tanti, tanti amici che hanno saputo capire, che hanno saputo vivere insieme e gioire insieme a lui, con i tanti amici che ora si stringono intorno ai suoi cari, a tutti quelli che hanno saputo ricambiare l’amore che Renzo dava, i suoi infiniti regali. Ciao, Renzo! E grazie di tutto. Già ci manchi tanto. Eppure, sarai sempre in mezzo a noi. Davvero, davvero, davvero. Non può essere in un altro modo. (Gianni Turchetta)
Comuna Baires
Via Parenzo, 7
Milano
Tel. 02 89121317
Sito Internet: www.comunabaires.it