Alle elezioni regionali del Lazio voterò per la candidata alla presidenza della coalizione cosiddetta di centrosinistra che si oppone alla destra eversiva berlusconiana.
Alle elezioni provinciali di Viterbo voterò per il candidato alla presidenza della coalizione cosiddetta di sinistra (ma che di sinistra ha poco o nulla) che si oppone sia alla destra eversiva berlusconiana, sia al mega-aeroporto nocivo, distruttivo e fuorilegge.
Non mi sfuggono le molte contraddizioni dello schieramento a cui darò il mio voto, ed è noto che su questioni etiche e politiche decisive sono su posizioni assai diverse da quelle di tutti quei partiti (e dico diverse, ma in alcuni casi sono posizioni opposte: io sono di quelli che non dimenticano che l'ultimo dissennato governo di centrosinistra votò per la guerra, la guerra assassina, la guerra incostituzionale, la guerra che tuttora perdura in Afghanistan con l'insensata e illegale partecipazione del nostro paese; io sono di quelli che non dimenticano che la legge che nel 1998 nuovamente istituì i campi di concentramento - ripeto: i campi di concentramento - in Italia porta i nomi degli allora ministri Livia Turco e Giorgio Napolitano; io sono di quelli che hanno orrore dei politicanti che si prostituiscono alla guerra e al razzismo e così provocano la persecuzione e l'uccisione di innumerevoli innocenti: crimini contro l'umanità per i quali dovrebbero essere tratti anch'essi in giudizio nei tribunali della Repubblica).
Ma mi sembra che qui e adesso sia assolutamente necessario innanzitutto contrastare il colpo di stato razzista, schiavista e squadrista berlusconiano, contrastarlo con lo strumento democratico del voto, con la forza della verità, con la scelta della nonviolenza.
Peppe Sini
(da Telegrammi della nonviolenza in cammino, 27 marzo 2010)