Questa nota vuole cominciare con un’espressione di personale solidarietà nei confronti di Diego Sabatinelli (foto), il “violento”, come lo ha pubblicamente definito il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi; l’aggressore, come lo ha definito il ministro della Difesa Ignazio Larussa. Ora pensare che Diego abbia potuto e voluto anche solo pensare a un comportamento violento, è cosa per chiunque lo conosce, assolutamente incredibile e ridicola. Ad ogni modo il 31 marzo, mercoledì prossimo, Diego sarà interrogato dai magistrati di Perugia. Diego una passeggiata poteva farsela anche senza dover andare a farsi interrogare per quella che è a tutti gli effetti una manifesta sciocchezza, pensate: due mattacchioni che fanno dei pasticci – e per carità di patria limitiamoci a definirli pasticci – e non trovano di meglio, loro e chi sta sopra di loro, che accusare presunte violenze, denunciare inesistenti impedimenti e altre deprimenti amenità. Per i loro pasticci la macchina della giustizia deve perdere tempo invece di occuparsi di cose serie, e tutto ciò naturalmente a spese di noi tutti contribuenti. Ha ragione Diego, quando invita a ricordarcelo il 28 e il 29 marzo. Chi lo ha denunciato ci ha dato un motivo di più per votare le liste Bonino-Pannella.
Non bisogna comunque sorprendersi più di tanto. Chi frequenta le aule di giustizia ne vede, letteralmente, di tutti i colori. Questa storia è della serie: “Incredibile, ma vero”. Dunque: “Ho solo fumato una sigaretta lasciata da mio nipote in macchia”. Si è difeso così un anziano di 81 anni citato in giudizio per avere guidato l’auto sotto effetto di sostanze stupefacenti. Questo signore, residente a Tivoli, è stato fermato il 31 luglio del 2008 – avete sentito bene, 2008 – da una pattuglia di carabinieri per un normale controllo mentre era alla guida della sua automobile. Risultò essere sotto effetto di hashish. E viene fuori la storia: non avendo sigarette, l’anziano non aveva resistito alla tentazione di prelevarne una dal pacchetto lasciato sul sedile accanto a quello di guida. I militari, accortisi dello strano odore che fuoriusciva dal veicolo, sottoposero l’uomo alle analisi di rito, il test confermò che l’uomo era sotto effetto di stupefacenti. Il processo comincerà a Tivoli il 18 giugno prossimo. Fatti del 2008, un imputato di 81 anni.
Prima di finire una cosa estremamente seria, e sarà per questo che non ne ha parlato nessuno. Giorni fa si è svolta la Conferenza Mondiale sull’Amianto, organizzata dall’Istituto Superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro. Dai risultati emersi si ricava che la situazione della regione Lazio è particolarmente preoccupante. Si registrano ogni anno dai 50 agli 80 decessi causati dall’esposizione all’amianto, e solo almeno 800 edifici pubblici che fanno registrare la presenza di questa pericolosa sostanza. Il Lazio è tra quelle regioni che in cinque anni, a fronte di un sostanzioso contributo economico stanziato dal ministero dell’Ambiente, non hanno adempiuto completamente alle operazioni di mappatura della presenza di amianto. Mancano le rilevazioni sugli edifici non ritenuti pubblici e sulle svariate discariche abusive presenti in tutta la regione. E anche da qui si comprende l’importanza che ci siano dei radicali nel prossimo consiglio regionale e che Emma Bonino diventi presidente della Regione Lazio.
Questa la situazione, questi i fatti.
Valter Vecellio
va.vecellio@gmail.com
(da Notizie radicali, 25 marzo 2010)