Firenze, 25 marzo 2010 – Test antidroga per tutti gli studenti delle scuole superiori. Questa la proposta del Pdl in Veneto.
Prima o poi questa terribile e umiliante pratica, già sperimentata con poco successo negli Stati Uniti, era destinata ad essere proposta anche in Italia. L'approccio repressionista al problema delle tossicodipendenze, di fronte ai suoi evidenti fallimenti e all'aumento del consumo, risponde con nuove misure sempre più invasive e dannose. Siamo passati dai cani che interrompono e ispezionano le aule scolastiche, ai test antidroga gratuiti offerti ai genitori per controllare i propri figli, alle lezioni tenute da membri delle forze di polizia invece che da esperti di tossicodipendenze. Tutte misure inefficaci, come dimostrano ormai molti studi scientifici. Era inevitabile che prima o poi qualcuno proponesse il controllo sistematico delle urine di tutti gli studenti. Quale sarà il prossimo passo, imporre a tutti i giovani studenti un collare con telecamere per monitorare ogni loro movimento?
Diversi studi dimostrano che i test antidroga agli studenti:
- non hanno alcun effetto deterrente;
- minano il rapporto di fiducia fra studenti e insegnanti;
- incentivano l'abuso di alcool e altre sostanze stupefacenti che lasciano tracce nelle urine per un periodo più breve (come cocaina e eroina).
Ci auguriamo che sia solamente la solita sparata elettorale. Se così non fosse, ci opporremo a qualsiasi tentativo di usurpare migliaia di giovani, solo perché tali, dei loro più elementari diritti civili.
Pietro Yates Moretti, vicepresidente Aduc