Noi frati, monache, laici e suore della Commissione nazionale domenicana di Giustizia, Pace e Creato prendiamo posizione in difesa dello Stato democratico e di diritto, che vediamo gravemente minacciato da una serie di provvedimenti legislativi, in cui si inserisce, da ultimo, il decreto legge interpretativo c.d. salva liste.
In particolare critichiamo la previsione dell'articolo 1 del citato decreto, che dà preminenza ai diritti dell'elettorato rispetto alle formalità. Invero derubricare a mere formalità le norme sulle modalità e i termini di presentazione delle liste elettorali - peraltro a tutti note - significa anzitutto togliere peso al rispetto delle regole del gioco, cambiandole mentre il gioco stesso si svolge.
È inoltre grave che, ormai da tempo, si dia ai cittadini questo messaggio culturale: che il diritto possa intervenire immediatamente e in una logica emergenziale in risposta a qualsivoglia situazione, personale o comunque assai particolare. I canoni classici della norma giuridica sono infatti - oltre alla bilateralità e alla coercibilità - la generalità e l'astrattezza. La norma, cioè, è necessariamente prolettica, recando una disciplina valevole per tutti e prima che il fatto si verifichi. Pertanto se, ad ogni evento specifico scomodo magari per pochi, si interviene subito mediante nuove norme, si distrugge la certezza dei rapporti giuridici e si incide sul senso della responsabilità personale, privata di punti di riferimento stabili anche in termini di sanzioni, di qualunque tipo esse siano.
Roma - 7 Marzo 2010
Commissione italiana domenicana
di Giustizia Pace e Creato
Padre Giovanni Calcara o.p. - presidente
Salvatore Scaglia – segretario
www.giustiziaepace.it
Fonte: Radicali.it