I vertici della RAI, dopo aver stravolto il Regolamento “Beltrandi”, hanno cancellato la campagna elettorale.
Prima la scelta editoriale, del tutto immotivata, di sospendere tout court i talk show anziché potenziarli con le regole di par condicio introdotte dal Regolamento della Commissione parlamentare di vigilanza.
Poi la cancellazione dai palinsesti proprio di quelle tribune elettorali che avrebbero dovuto già da 2 settimane essere trasmesse all’interno dei talk show o eventualmente al loro posto.
Inutile che il DG Rai scarichi, solo ora, le responsabilità sul Ministero degli interni: Masi sa benissimo che la RAI ha da tempo tutti gli elementi per avviare le Tribune indipendentemente dall’esito di ricorsi e quant’altro. Mediaset e La 7 infatti sono già partite.
La verità è che le Tribune elettorali in orari di massimo ascolto, con regole uguali per tutti e senza il potere dei conduttori di orientare gli spettatori, fanno molta più paura dei vari “Ballarò”, “Porta a Porta”, “Annozero”. Non si possono permettere che gli italiani siano liberi di conoscere.
Chi restituirà ai cittadini la campagna elettorale che gli è stata sinora negata?
Mario Staderini,
segretario di Radicali Italiani
(da Notizie radicali, 11 marzo 2010)