È svenuto di nuovo. Ha smesso di mangiare dal giorno in cui è morto Orlando Zapata. Yoani Sánchez si è recata all’ospedale di Santa Clara per portare conforto al giornalista che adesso si trova in terapia intensiva e vede soltanto la madre.
Il dissidente cubano Guillermo Fariñas, in sciopero della fame e della sete da 16 giorni, è stato ricoverato in ospedale per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Fariñas ha perso conoscenza intorno alle 13:45 nella sua casa di Santa Clara, città che si trova al centro dell’Isola, ed è stato portato all’ospedale provinciale “Arnaldo Milian Castro” da familiari e giornalisti che erano andati a fargli visita.
Il medico personale dell’oppositore ha detto che Fariñas è in pessime condizioni di salute, ha la pressione bassa, presenta tachicardia e soffre di una visibile disidratazione. Fariñas ha ringraziato i medici che lo stanno curando con professionalità e umanità, ma ha aggiunto che non intende abbandonare il suo sciopero della fame. I medici non erano presenti quando il giornalista ha avuto il collasso ed è svenuto.
Fariñas ha scontato oltre undici anni di carcere e ha già fatto 23 scioperi della fame dal 1995, uno di sei mesi nel 2006 per protestare contro le restrizioni a Internet dei cubani, ma alla fine fu ricoverato in ospedale e alimentato per via endovenosa.
Il Parlamento Europeo oggi ha condannato a larga maggioranza la morte di Zapata e ha chiesto al generale Raúl Castro l’immediata liberazione di tutti i prigionieri politici.
Yoani Sánchez si è recata all’ospedale di Santa Clara per portare conforto al giornalista, ma non ha potuto vederlo perché è stato ricoverato in terapia intensiva e la sola visita ammessa è quella della madre. Yoani è a casa del dissidente e da là ci aggiorna sulle ultime novità tramite Twitter. L’ingegner Félix Antonio Bonne Carcassés, ex professore titolare della Facoltà di Ingegneria Elettrica in visita a casa del giornalista indipendente, ha detto: «Se muore Coco Fariñas prenderò il suo posto nello sciopero della fame fino alle ultime conseguenze. La protesta cittadina non si fermerà».
Il coraggio dei giornalisti indipendenti sta mettendo in crisi il regime di Castro e anche le coscienze dei fiancheggiatori sparsi in tutto il mondo che non sanno più cosa inventare per giustificare comportamenti aberranti.
Gordiano Lupi