Al Presidente
dell’Amministrazione Provinciale
di SONDRIO
Ci scuserà, Presidente, se abbiamo deciso di non rispondere al quesito da Lei posto per iscritto a tutti i componenti del “Comitato istituzionale di mobilitazione per la Statale 38”, dopo l’ultima Assemblea, un po’ sbrigativa ed in parte deserta riunione del Comitato stesso. Non lo facciamo non perché incerti o indecisi nella scelta; al contrario anche quest’ultimo periodo trascorso ci ha permesso di costruire una più precisa posizione e ci consente oggi di riesporre alcune idee sulle possibilità in gioco sotto il profilo amministrativo e politico.
***
Più di un anno fa abbiamo aderito al Comitato istituzionale, lealmente e convinti di poter in quella sede contribuire al raggiungimento degli obiettivi prefissati e di portare avanti la nostra posizione, tutta volta a superare gli ostacoli e le gravi conseguenze per i cittadini, gli operatori economici e i turisti, di una viabilità inadeguata (e oggettivamente pericolosa) in Valtellina. Abbiamo condiviso le iniziative tese a reperire le risorse necessarie, sostenendo con decisione gli sforzi che anche Lei in prima linea ha messo in campo, convinti che il tema della viabilità in Bassa Valle fosse uno dei problemi centrali (e lo fosse in modo condiviso) per lo sviluppo del nostro territorio.
Pazientemente abbiamo aspettato ad aprire la discussione sul modo migliore di utilizzo dei fondi che tutti insieme abbiamo richiesto e ottenuto. Eravamo convinti che il Comitato potesse diventare un luogo di discussione, di approfondimento, di ricerca di ampie sintesi e luogo di proposta (senza per questo imporgli ruoli istituzionali che non gli competono, ruoli che invece appartengono al Consiglio provinciale e ai Consigli comunali).
Dopo l’attribuzione, nella Legge Finanziara per il 2006, di fondi specifici (ancorché parziali) per l’opera, il punto di partenza dei nostri ragionamenti ci sembrava di una semplicità “spaventosa”. 280 milioni di euro sono tanti, ma purtroppo insufficienti per completare il lotto funzionale Fuentes-Tartano. Utilizzarli per costruire un primo tratto da Fuentes a Cosio a quattro corsie non può risolvere uno dei nodi principali della viabilità della Provincia: la città diffusa Cosio-Morbegno-Talamona e, soprattutto, non ne risolve il suo attraversamento per rendere scorrevole il tracciato turistico provinciale verso l’Alta Valle.
Lo abbiamo sempre dichiarato e siamo ancora oggi convinti che la vera sfida sia rappresentata dalla volontà di utilizzare i finanziamenti per realizzare un tracciato il più lungo possibile, che permetta di superare il maggior numero di criticità presenti nella viabilità dell’intera Valtellina.
Davanti alla certezza, condivisa dai più, e che Lei stesso in più riprese ha dichiarato pubblicamente, che negli anni prossimi non potranno essere trasferite nella nostra Provincia altre risorse copiose (è evidente a tutti la situazione economica del Paese, le sue grandi emergenze e il bisogno di risorse difficilmente reperibili) diventa per noi obbligatorio, non solo sul piano etico, ma anche del buon governo, cercare di utilizzare al meglio quanto a disposizione. Da qui è nato lo sforzo che abbiamo fatto perché, partendo dal progetto definitivo approvato, si cercasse di “fare più strada possibile” secondo opportune fasi di costruzione senza pregiudicare la realizzazione completa dell’opera in tempi successivi e migliori. Nessun ritorno al passato, lo abbiamo più volte ribadito, né tanto meno nessuna discussione sul numero di corsie.
Così abbiamo lavorato nei mesi scorsi e ancora in queste settimane verso questa direzione; lo abbiamo fatto in modo trasparente, deciso, ostinato, ma crediamo corretto.
Francamente non sempre abbiamo compreso e condiviso il metodo di lavoro del Comitato. Riflettendo a posteriori possiamo dire con franchezza che, secondo noi, è mancata una vera condivisione del percorso. Quando si cerca di raggiungere un obiettivo condiviso, si lavora insieme per superare le difficoltà, per costruire i passaggi necessari ad aggirare gli ostacoli. Spesso, invece, si è lavorato su tavoli separati, con difficoltà effettive nel costruire un percorso comune.
Valga un esempio su tutti: la delibera del CIPE. Anche se non ancora ufficiale e firmata, perché i suoi contenuti non sono stati resi noti a tutti i componenti del Comitato, invece che rimanere patrimonio “privato” a presumibile disposizione della sola Presidenza della Provincia e dell’Amministrazione provinciale? Perché ancora oggi non possiamo sapere nulla del suo contenuto, delle autorizzazioni ottenute sullo stralcio approvato? Conosciamo solo, e per giunta per vie traverse, il titolo della delibera: “4 corsie Fuentes-Cosio, 2 corsie fino alla sponda sinistra del torrente Bitto”. O forse nemmeno quello è esatto, visto che per la prima volta leggiamo nel quesito da Lei posto ai Sindaci di una strada a 4 corsie fino alla riva sinistra del torrente Bitto (ma in questo caso, forse, si tratta semplicemente di un errore di scrittura).
In realtà, vista la piega che Lei stesso ha voluto dare ai lavori del Comitato, il vero ostacolo è stato proprio la mancata condivisione dell’obiettivo, ancorché dichiarato, di valutare sinceramente qualunque ipotesi alternativa. Un obiettivo che forse la Sua Amministrazione non ha mai completamente condiviso.
Abbiamo provato in queste settimane a sostenere la nostra idea, suffragandola con uno studio tecnico serio, nella piena convinzione degli enormi vantaggi che potevano derivare dalla sua concretizzazione non solo per la Città di Morbegno e per il Mandamento della Bassa Valle, ma anche per tutta l’intera Valtellina. Non nascondiamo che la condivisione della nostra ipotesi da parte di autorevoli esponenti del mondo economico e sociale valtellinese non solo ci ha fatto piacere, ma ha anche rafforzato il nostro pensiero. Rimane un rammarico: se ci fosse stato un movimento di opinione più forte, forse si sarebbero raggiunti risultati migliori.
Lo diciamo con piena convinzione, così come rimarchiamo la nostra delusione per la superficialità con cui è stato trattato da Lei e, conseguentemente, dal Comitato istituzionale l’importantissimo apporto tecnico dato dalla Società SPEA.
Crediamo necessario ribadire il senso di questo intervento della SPEA, società del gruppo Autostrade per l’Italia, leader in Europa nel campo della progettazione e della costruzione di strade. Il Comune di Morbegno, con la piena condivisione del Comitato istituzionale, è riuscito ad ottenere la sua collaborazione, gratuitamente; l’incarico affidato consisteva nella valutazione della possibilità di poter realizzare un lotto longitudinale del tracciato Fuentes-Tartano, avendo come punto di partenza il progetto definitivo già approvato e autorizzato. SPEA, quindi, non ha costruito una nuova ipotesi progettuale, né un nuovo studio di fattibilità (che avrebbe comportato un ritorno al passato e una revisione del progetto approvato a quattro corsie).
La risposta ottenuta dallo studio SPEA è stata positiva, ed è significativo che questa ipotesi non abbia fatto che confermare un precedente studio, forse meno tecnico, circolato nei mesi scorsi in Provincia, studio promosso da una importante istituto locale.
Proprio per l’importanza e la qualità del lavoro di SPEA, ci saremmo aspettati una grande attenzione e un’attenta analisi da parte del Comitato. Invece, dopo che noi lo abbiamo presentato a Lei e ad una parte della sua Giunta provinciale, Lei ha ritenuto che gli altri componenti del Comitato potessero accontentarsi delle informazioni ottenute dalla lettura delle pagine di cronaca dei quotidiani locali. Un po’ poco, francamente. E altrettanto deludente è che nessuno dei presenti all’Assemblea abbia richiesto di poterlo conoscere nei dettagli.
Siamo al momento delle decisioni. Al termine di un impegno assunto da parte nostra in modo estremamente attivo, ci siamo convinti che quello che è mancato è una vera condivisione dell’idea in gioco. Se lo studio SPEA conferma la percorribilità tecnica di una ipotesi di stralcio longitudinale della futura SS 38 (tutta da verificare anche dagli organismi preposti, e in primis dall’ANAS), se si conferma la possibilità di poter arrivare ad una sua approvazione da parte degli enti competenti, noi riteniamo che questa strada debba essere percorsa.
Si è parlato di due anni di tempo necessari all’approvazione di questo progetto, per poi procedere all’avvio della fase esecutiva e di appalto. Lei, Presidente, sa che i tempi possono essere modificati (nel senso di allungamenti o accorciamenti) a seconda della volontà politica e degli accordi tra gli enti pubblici. Noi siamo convinti che in caso di accordo tra Provincia ed Enti locali da una parte, Regione e Governo dall’altra, è possibile avviare un percorso definito, più veloce di quello rappresentato e sicuro per quanto riguarda i finanziamenti.
Il primo passo da verificare è proprio questa possibilità di accordo. Per gli elementi che abbiamo raccolto siamo convinti che si possa fare. Dopo l’accordo tra le istituzioni occorrerà semplicemente che ANAS proceda alla stesura dello stralcio longitudinale del progetto definitivo approvato (né più né meno come dovrebbe essere stato per lo stralcio trasversale). In quella sede si potrà verificare la correttezza dei suggerimenti SPEA: si tratterà di valutare le ottimizzazioni del progetto e le modifiche della tipologia di costruzione, senza alterare il tracciato, rinviando eventualmente alcuni interventi in seconda fase.
Per alcune scelte occorrerà senz’altro il rinvio agli organismi da Lei citati: si tratterà in alcuni casi di richiesta di semplici pareri o autorizzazioni, mentre altre scelte avranno bisogno di iter più complessi di verifica e di iter autorizzativi. Pareri e scelte a cui non sfuggirebbero comunque gli stessi progetti che qualcuno oggi vorrebbe spacciare come già definitivi: non è tale, ad esempio, la necessaria modifica dello svincolo di Cosio, progettato come svincolo intermedio, ma divenuto terminale nell’ipotesi CIPE, che renderà indispensabile un aumento del raggio della rotatoria conclusiva, con maggior utilizzo di territorio e che richiederà nuovi passaggi ed autorizzazioni? (uscire dalla fascia di territorio approvata non è certo una ottimizzazione!)
O ancora: il progetto “definitivo” contempla un equilibrato “bilancio delle terre”, presume cioè che il materiale derivato dallo scavo delle gallerie venga impiegato per la formazione dei rilevati e della nuova sede stradale. Lo stralcio a quattro corsie sino a Cosio, non prevede più tutto questo, non scavandosi le gallerie. Questa non secondaria modifica rispetto a quanto contenuto nel progetto definitivo ha già ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie oppure devono essere ancora formulate dal Ministero dei Beni Ambientali, o da altro organismo? Nulla si dice delle cave di prestito, cioè dei luoghi dove verrà “comperato” il materiale per i rilevati; nulla dei percorsi stradali dei camion, nulla di dove sarà stoccato il materiale delle gallerie quando (e se) si proseguirà con l’opera.
Non è che così i tempi siano destinati ad allungarsi ancora?
E ancora: SPEA segnala una significativa economia che si otterrebbe sostituendo un tratto di viadotto con un rilevato provvisto di alcuni tombini idraulici. È in gioco in questo caso un possibile risparmio di 36,8 milioni di euro. Quanta strada in più si potrebbe fare con questa cifra a disposizione? Non possiamo davvero accettare di rinunciare a questa battaglia solo perché, a vostro dire, l’Autorità di Bacino è un ente molto lento e con il quale è difficile rapportarsi. È un tentativo da verificare, soprattutto quando a monte c’è un accordo istituzionale ampio che spinge fortemente su queste verifiche.
***
Presidente Provera, lo studio SPEA, su cui il Comitato ha creduto (ma forse solo in parte convintamente), è stato accantonato da Lei in grande fretta, sostituito da un’informazione secondo cui l’allungamento dei tempi e il rischio di uno “scippo” dei soldi deve diventare la preoccupazione centrale. Questa Sua comunicazione chiude per forza la discussione, ma non risolve tutti i problemi: quanto tempo occorrerà per l’espletamento del bando per l’appalto integrato del relativo stralcio trasversale da Lei o dalla sua Giunta? Quali autorizzazioni saranno necessarie?
Se poi sarà fatta definitivamente la scelta dello stralcio trasversale della SS 38 da Fuentes a Cosio, chiediamo da subito di poter conoscere quale progetto sia previsto per il superamento di Cosio-Morbegno-Talamona e del torrente Tartano. Una cosa è certa: Morbegno continuerà con forza a richiedere l’esecuzione del progetto definitivo che prevede la realizzazione della galleria in sponda retica.
Quale logica si nasconde infatti dietro uno stralcio funzionale che termina all’altezza di un torrente senza prevederne lo sviluppo futuro? Noi non accetteremo, sia chiaro, una logica che da un lato consente di sperperare i denari pubblici fino a Cosio e poi decide di realizzare un collegamento con il resto della viabilità provinciale senza tener conto delle volontà di un territorio e del suo naturale sviluppo.
La nostra idea di intervento concreto sulla viabilità attuale ha un preciso piano: rinunciare alle quattro corsie oggi per dare a tutto il mandamento una viabilità alternativa dal Tartano a Fuentes. È un’idea precisa, condivisibile. Arrivare invece con quattro corsie fino a Cosio e portarsi fino al Bitto con 2 (o 4) corsie e fermarsi senza chiarire il resto è un progetto monco, e correttezza vuole che si facciano conoscere gli scenari e le ipotesi future. Ma da subito, non da domani.
Il sondaggio da Lei proposto in quel modo, finisce di fatto, nostro malgrado, per vanificare ed esaurire la funzione del Comitato stesso.
Nonostante ciò, vogliamo credere che ci sia ancora spazio per affrontare questa problematica.
Ci auguriamo che possa aprirsi un dibattito anche all’interno del Consiglio provinciale, sede istituzionalmente preposta, e nella società civile valtellinese.
Continuiamo a credere che si possa lavorare per la realizzazione di un accordo politico condiviso tra le istituzioni chiamate a vario titolo ad interloquire sul progetto. L’accordo potrebbe essere favorito dal lavoro di un gruppo tecnico, composto dai Comuni maggiormente interessati, dalla Provincia, dalla Regione e dai rappresentanti del Governo, a partire dagli elaborati fin qui prodotti. Un accordo che potrà determinare in tempi brevi l’avvio della costruzione della nuova 38 con una soluzione funzionale ai bisogni e agli interessi territoriali di tutti.
Giacomo Ciapponi, Sindaco di Morbegno