Roma, 17 maggio 2006 – In occasione del passaggio elettorale, la Rosa nel pugno laica, socialista, liberale e radicale si è assegnata il compito, alla cui realizzazione ha contribuito in modo determinante, di garantire l'alternanza alla Cdl di Berlusconi e la nascita del Governo Prodi. Parte ora la difficile e lunga impresa di rendere possibile attraverso l'alternanza un'alternativa riformatrice, che - dalla laicità all'innovazione economica e sociale - batta i riflessi conservatori così forti nella politica italiana, radicati innanzitutto nelle chiusure corporative e oligarchiche della società italiana e diffusi soprattutto nell'opposizione, ma purtroppo presenti anche all'interno della maggioranza.
La strada delle riforme è, quindi, difficile da perseguire perché esistono in Italia forti resistenze sociali e politiche a qualsiasi trasformazione e altrettanto forti pressioni a mantenere inalterata la situazione esistente, fattori che sono alla base dell'attuale crisi del Paese in termini di efficienza, di competitività e di coesione sociale.
Siamo determinati a proseguire e a rilanciare questa nostra impostazione, in primo luogo attraverso la crescita del nostro progetto e il definitivo compimento di questo nuovo soggetto politico, ispirato alle figure e alle esperienze di Tony Blair, José Luis Rodriguez Zapatero e Loris Fortuna.
In questo quadro, si situa la piena assunzione di responsabilità di Emma Bonino e, con lei, degli altri amici e compagni della Rosa nel pugno che entrano oggi nella compagine di governo. A loro giunga il nostro augurio, la nostra fiducia, la nostra gratitudine, la nostra volontà di aiuto ed incoraggiamento: siamo certi che, con il loro impegno, onoreranno il Governo, le istituzioni del paese, e le speranze di tante donne e uomini italiani.
Certo, non sfugge, a meno di 40 giorni dal voto del 9-10 aprile, il tratto chiuso e arroccato in se stesso che ha finora caratterizzato l'Ulivo, come camera di compensazione tra DS e Margherita, ben diverso da un vero progetto di partito democratico, e che rischia di connotare l'intera coalizione di centrosinistra. Tuttavia, a maggior ragione, e ancora una volta in occasione della formazione del governo, la Rosa nel pugno ha scelto, dinanzi ad ogni tipo di preconcetta ostilità, di rispondere con un sovrappiù di lealtà, di responsabilità politica e istituzionale e - soprattutto - di volontà di concorrere alla riforma e alla modernizzazione del Paese e al rinnovamento profondo della sinistra e della coalizione di centro sinistra, delle quali abbiamo scelto di essere parte.
Precondizione, e prima delle battaglie da rilanciare e sviluppare, è la conquista di spazi di legalità istituzionale. E, a questo proposito, confermiamo che contro i comportamenti omissivi o contro quelli attivamente volti a secondare interpretazioni opache ed illegali, ovunque si siano manifestati o si manifestino, ci batteremo con ogni mezzo, politico, giuridico e nonviolento, per sanare la ferita rappresentata dall'esclusione da Palazzo Madama di otto senatori regolarmente votati ed eletti dal popolo italiano.
(da Notizie radicali, 18 maggio 2006)