Ammiccano danze sensuali
le fronde della pianta spoglia,
alle carezze del vento
Rimane impietrito il ghiaccio nei prati
desertati dell’inverno
E spelufrite le montagne,
sporcate di una nevosa polvere, sopra
quel loro indistinto colore grigio blu
che si contende il nero con il cielo,
la notte
In un mucchietto di case riparate
si mangiano castagne,
assaggiando il dolce della vita.
Presto sui muri a secco
i bambini si incontreranno,
e tra i bucanevi
nuove mongolfiere e nuovi paracaduti
correranno, scendendo in picchiata
fra i baci bruciati dal sole,
a raccogliere margherite
da scambiare con i crisantemi.
Barbarah Guglielmana
(Era in Valchiavenna, 31 gennaio 2010)