La lista Bonino-Pannella in Toscana è impegnata in una corsa contro il tempo per raccogliere le firme e presentare i candidati a sostegno di Alfonso De Virgiliis a candidato governatore, inviando i moduli ai Comuni e organizzando banchetti… le altre liste che fanno?
Forse -finalmente- anch’esse cominceranno a rendere noti i nomi dei rispettivi candidati? A 9 giorni dalla presentazione, le oltre 11 mila firme da raccogliere in calce alle liste e ai candidati, evidentemente per ‘questi altri’ non sono un problema: molto probabilmente, infatti, contro le leggi fatte da loro stessi, le liste vengono firmare in bianco, cioè coi nomi dei candidati aggiunti dopo che un cittadino ha gia’ firmato per presentare quei medesimi candidati…
Quando sapremo i candidati di ‘questi altri’ potremo conoscere in anticipo anche i nomi dei designati dai partiti per i prossimi 5 anni a sedere in Consiglio regionale: 33 per il Pd e alleati, 20 per il Pdl, 2 per l’Udc e si potrebbe anche evitare di andare a votare… a meno che, anche alla lista Bonino-Pannella, non fosse data la possibilità di concorrere alle elezioni, una possibilità che dovrebbe essere scontata in democrazia… Ma che, se fosse per questi partiti non ci sarebbe: tranne rare e lodevoli eccezioni non si riesce neppure a trovare chi dovrebbe autenticare le firme per presentare le liste. Consiglieri comunali, provinciali, presidenti di circoscrizione e loro vice: alcuni non sanno di poter svolgere un ruolo fondamentale per le elezioni, in altri, invece, lo spirito di servizio non prevale sull’appartenenza di partito.
Oggi sono ancora piùevidenti le motivazioni che hanno spinto maggioranza e opposizione in consiglio Regionale a votare insieme una legge elettorale specchio della spartizione partitocratica di potere e amministrazione. In una Regione in cui le regole del gioco si cambiano per decidere non solo i partecipanti ma anche il finale di partita, come la legge elettorale che consegna nelle mani del monopartito Pd-Pdl la composizione del prossimo Consiglio Regionale, forse quei radicali ignorati, sbianchettati, potrebbero essere utili ai cittadini toscani per la caparbietà, la trasparenza e la certezza di veder applicato lo Stato di Diritto, unica possibilità per provare a rianimare quella democrazia oggi soffocata da un sessantennio partitocratico.
Donatella Poretti