Track listing: Through the Same Gate; Moon Bird; Night; The Whole Tree Gone; A Generation Comes and Another Goes; I See a Horizon; On the Lip of Insanity; Knocking from the Inside.
Personnel: Myra Melford: piano; Cuong Vu: trumpet; Ben Goldberg: clarinet and contra-alto clarinet; Brandon Ross: guitar and soprano guitar; Stomu Takeishi: acoustic bass guitar; Matt Wilson: drums.
Myra Melford è una musicista non molto conosciuta da noi, ma che ha saputo guadagnare il rispetto di critica e appassionati con una carriera ormai lunga ed una serie di album particolarmente interessanti. Ne è riprova quest'ultima fatica, da pochi giorni nei negozi per l'etichetta Firehouse 12 Records. All'impianto pre-esistente, Takeishi, Vu e Ross, qui si aggiungono il clarinetto dai sapori klezmer di Goldberg ed il magnifico drumming di Matt Wilson. Tutte le composizioni sono della pianista, in gran parte concepite per un opera commissionata nel 2004 dalla Chamber Music America, ma qui rivisitate in funzione dei musicisti prescelti. La prima differenza consistente rispetto a precedenti album è la scelta di suonare completamente acustico: accantonati effetti ed elettroniche il suono è ulteriormente impreziosito dalle chitarre acustiche di Brandon Ross che ne tratteggiano palpabili atmosfere di classicità, opportunamente supportate dalla visceralità della tromba di Cong Vu e sostenute da una sezione ritmica scardinante ed effervescente. L'aspetto lirico delle composizioni guadagna moltissimo dalla scelta acustica, gettando luce sulle complesse iterazioni dei fiati e su potenti break di pianoforte, forse gli unici e brevi momenti apertamente free dell'intero album. Accattivante e rigoroso, il lavoro del sestetto richiede pazienza e più passaggi nel lettore per sprigionare tutti gli aromi ed i colori riposti nelle composizioni. L'attenzione dell'ascoltatore è però ampiamente compensata da una musica sincera, appassionata, complessa e ricercata.
Roberto Dell'Ava
VALUTAZIONE: * * * *