Nella discussione sul decreto 'milleproroghe' in corso al Senato è stata avanzata la proposta di introduzione di un regime speciale per le imprese che gestiscono servizi di pubblica utilità, escludendole dalla class action contro le imprese e sottoponendole solo all'azione collettiva del decreto Brunetta contro la Pubblica Amministrazione. Nel primo caso si tratterebbe di una class action che prevede il risarcimento del danno. Nel secondo (comunque non ancora attivata) si prevede solo il ripristino del servizio non funzionante.
Crediamo proprio che ne vederemo delle belle. E siamo solo all'inizio.
La class action contro le imprese, quella risarcitoria, è appena partita e ancora non ci sono cause avviate e i dubbi sono talmente tanti grazie alla vaghezza della legge che si corre il pericolo di fare un bagno di denaro e tempo per non concludere nulla: con l'unico risultato di lasciare il consumatore in balia dei grandi gruppi aziendali truffaldini.
La class action del ministro Brunetta, che non si sa quando sarà attivata, prende per i fondelli il cittadino che subisce le angherie della Pubblica Amministrazione, perché se gli viene riconosciuta ragione, la stessa verrà meno ad uno dei principali principi dei codici civili in tutto il mondo: riparare al torto compensando economicamente.
Confindustria fa sapere che la proposta in Senato dovrebbe essere limitata ai soli concessionari di pubblici servizi per le attività svolte in regime di concessione, impedendo -a suo dire- che si creino squilibri tra imprese che operano nel mercato... chissà perché le società di capitali che operano in concessione dovrebbero essere esentate dal rischio di impresa e, di conseguenza, non dover rispondere dei danni che arrecano. “La virtù è nel mezzo”, è il messaggio che invia Confindustria... e noi ricordiamo che “l'obbedienza non è più una virtù”, soprattutto se a pagare debbano essere sempre i consumatori e le imprese venirne ogni volta fuori e continuare a creare danni. Di fatto ciò che accadrà è questo:
- class action risarcitoria: vedremo quando e se ne partirà mai una (noi ci stiamo provando con una contro l'obbligo del sistema operativo Windows sui pc e altre sulle bollette idriche in Toscana): il rischio di errori nell'applicazione di una legge nuova, malfatta e senza circolari interpretative, e' molto alto da un punto di vista di sanzioni e costi economici indefiniti che il giudice discrezionalmente può imporre ai proponenti;
- class action contro Pubblica amministrazione estesa a chiunque in qualche modo abbia a che fare con la Pubblica amministrazione (quasi tutte le aziende di servizi), per cui: inutilità della stessa vista l'assenza di risarcimento.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc