Caro Alfredo,
...Per quanto riguarda il Matüsc prodotto nella latteria comunale di Albaredo, mi riconosco nelle tue valutazioni, che tra l'altro abbiamo subito denunciato senza ricevere alcun appoggio in Albaredo, né da fuori, anzi ritrovandomi con qualche problema in ambito lavorativo ogni qualvolta si toccano determinati argomenti vedasi problematiche captazioni acque, parco eolico, alpeggio di Pedena, ecc. Il problema delle “terre alte”, dei maggenghi è problema di tutti e in tutta la provincia di Sondrio.
Allargare la manifestazione servirebbe anche ad inquadrare meglio la realtà di quegli ambienti e capire anche se potrà esserci un futuro che non sia sola sussistenza o iniziativa di qualche “pazzo”.
Il Presidente della CM di Morbegno, ad una nostra sollecitazione -Coldiretti- sulla continua occupazione di suolo rurale sul piano per effetto di PGT spaventosamente invasivi ed altre opere quali la nuova SS.38, ha indicato nel ritorno sui monti da parte delle aziende agricole una possibile soluzione. Io penso sempre che in Albaredo, così come negli altri paesi di montagna, ci si debba andare perché ci sono cose, produzioni ed altro che non trovi da altre parti. La condizione è che tali produzioni siano di assoluto pregio e garanzia di salubrità. Penso ad esempio a coltivazioni biologiche da affiancare al “Bitto”, al “Latteria”, al “Matusc”, salumi, pane cotto nel forno a legna; un patrimonio rurale integro e non milioni di mcubi di cemento in paese per far vedere la grandezza di tali opere.
Ti ributto la nota provocazione, che purtroppo non riuscirà a mantenere integro il territorio ma che porterebbe soldi sui paesi delle terre alte: istituiamo zone franche ad Albaredo, Bema, Gerola, Rasura, Pedesina, Tartano ecc. Cordialmente.
Ettore Del Nero