Pedro Corzo
Che Guevara, missionario di violenza
Spirali, 2009, pagg. 340, € 18,00
Un libro rivoluzionario, una raccolta di interviste e testimonianze dei protagonisti che rivelano un Che inedito
“Porto una maglietta del Che e non so perché”: il ritornello circola oggi tra i ragazzi argentini, conterranei di Guevara. Il Che è usato come un logo, un marchio di fabbrica dell'odiato capitalismo. La sua effigie (il basco e lo sguardo malinconico volto all'orizzonte) si ritrova sugli abiti, sui gadget, sulle bottiglie di birra, sul tatuaggio esibito da Diego Armando Maradona o da Mike Tyson. Insomma, un'icona pop. A voler colmare l'abisso fra il mito e la realtà, arriva oggi questo libro, tratto da un documentario dello stesso autore che è stato un successo televisivo negli Stati Uniti. Le bellissime pagine di questo libro conservano l'immediatezza delle testimonianze di chi lo ha incontrato e la drammaticità delle vicende che hanno coinvolto e travolto questo personaggio spietato sia con gli altri sia con se stesso. Pedro Corzo restituisce al Che un posto nella storia al di fuori delle mitologie.
Pedro Corzo, nato a Santa Clara (Cuba), ex prigioniero politico, è entrato a soli diciannove anni nelle galere di Castro; negli anni sessanta ha diretto un giornale illegale, "Adelante". Uscito da Cuba, è rimasto per circa dieci anni in Venezuela, collaborando a varie pubblicazioni nazionali e estere. In seguito si è trasferito negli Stati Uniti, dove ha fondato un tabloid, "El Observador latinoamericano". Collabora a molte pagine web e ha scritto vari libri, tra cui Cuba: Cronología de la Lucha contra el Totalitarismo (2003), Mártires del Escambray (2007), e La porfía de la razón (2008). Ha prodotto vari documentari sulla storia cubana, come Guevara, anatomía de un mito (2005) e sta preparando un altro libro, Asesinaron los Castro a Camilo. Dal 1997 è presidente dell'Instituto de la Memoria Histórica contra el Totalitarismo, fondato allo scopo di recuperare la storia della lotta di quella parte della popolazione cubana che, dal 1959 a oggi, si è battuta contro la dittatura. (Nota dell'Editore)