VIENIMI vicino
presto, adesso
che ci sono
come una pianta dalle bacche rosse
appetitose, che possono essere mangiate invece dai corvi
le mie labbra si consumano su se stesse
chiamando la luna, ancora uno spicchio pallido di mela
disegnata da un pittore bambino e
altrove azzardata mira di un innamorato
sotto una luce di poche candele, fredde
a illuminare il foglio strappato di migliaia di vite
con il viso rivoltato a terra,
nei piedini di Haiti fermati dalle macerie
e con le manine appese al cielo
Soccorrimi!
intanto
che sono viva
Barbarah Guglielmana
(In cielo e in terra di Haiti, gennaio 2010)