Torrazza mia, ben tu sii contenta,
pei doni che ti ha fatto la Befana,
festeggia con salsicce e con polenta,
con vin brulé, la grappa o la tisana!
Intorno a te s’adopran tali e tanti
architetti, mastri e ingegneri
e progettisti insigni e governanti:
quanto t’abbelli dir non è mestieri.
Un muraglion tremendo, sconcio e arto
sbarra l’accesso al tuo bel torrente
e ora un ponte nuovo avrà il suo parto
pensato da eccelsa e saggia mente.
Porta a una curva e a una strada stretta
il ponte mal pensato e principiato
dalla vecchia giunta in furia e in fretta
e dalla nuova, ahimé, continuato.
Del vecchio ponte, intanto, le sue scialbe
pietre consunte come un vecchio saio
ricoprono i rovi e le vitalbe,
le sponde adorno con reti da pollaio.
Non vale brontolar, miei delebiesi,
fa d’uopo il comprendonio avere sano,
sì che il buon senso e giusto sian difesi,
e alla democrazia si ponga mano.
Per le opere pubbliche in paese
di consultar la gente si abbia cura,
che non avvenga ch’a turno siano offese
la storia, l’arte, il bello e la natura.
(gf)