Anche in Valtellina si è tenuta una tavola rotonda sul tema “Il dopo Moratti per la scuola italiana”. Tavola rotonda organizzata dall’Associazione Scuola Università Ricerca (As. S.U.R.).
Erano presenti:
Giovanna Capelli, Dirigente scolastico a San Giuliano Milanese;
Gianluigi Quagelli, Dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Ponte;
Maria Laura Bronda, Dirigente scolastico di Scuola media fino al 1997;
Vincenzo Servile, Segretario provinciale della CGIL Scuola;
Silvana Catelotti, rappresentante del LEND, associazione d’insegnanti di lingue straniere;
Antonella Pizzini, rappresentante dell’Associazione Scuola e Diritti.
Abbiamo discusso su che cosa la Riforma Moratti ha portato nella scuola pubblica.
È emerso un po’ di tutto, dal taglio delle ore curriculari, confusione per quel che riguarda i laboratori opzionali, troppo tempo perso per il portfolio, schede di valutazioni indicate dalla Moratti ma che di fatto sono illegittime, tutor caricato di lavoro, docenti stanchi e demoralizzati, dispersione scolastica (forse bisogna chiedersi come mai i nostri figli, dopo le elementari, a scuola si annoiano). Tutti problemi che per ora non sembrano riguardare la scuola di San Giuliano Milanese, dove la signora Giovanna Capelli è dirigente scolastica, perché non ha applicato nulla della riforma.
Allora, però, sorge un dubbio: avrebbero potuto non adeguarsi in tanti, bastava essere un po’ più coerenti con quanto spesso dichiarato ed avvalersi delle possibilità normative esistenti per non applicarla.
Un altro dirigente, valtellinese, conferma che poco si è applicato della riforma (peccato che non si ricorda che proprio lui nella sua scuola ha approvato la nuova scheda di valutazione, giudicata dal Tar del Lazio illegittima. E non sembra intenzionato a rimediare). Comunque da quel che sappiamo sono in molti, in Valtellina, ad aver scelto di applicare la riforma, con un po’ di confusione sì, ma non l’hanno di certo contrastata, almeno nelle azioni non si vede. Come genitori non siamo mai stati chiamati a discutere delle nuove scelte fatte dalla scuola, nonostante quanto (questo sì poteva essere applicato!) fortemente sottolineato dalla riforma Moratti in merito al ruolo “fondamentale” della famiglia (altro dubbio: quale famiglia?), se non per scegliere le buffe materie opzionali. Abbiamo cercato di instaurare un dialogo, anche ultimamente, appunto, sulle schede di valutazione ma siamo troppo poco ascoltati e capiti, le scuse sono sempre le stesse (la circolare ha detto...; siamo anche noi in una situazione di confusione; le abbiamo scelte per risparmiare carta; ecc.) insomma percepiamo la non volontà di un confronto reale e che tutte le scelte dipendano troppo dai dirigenti scolastici.
Da questa tavola rotonda ci si aspetta molto dal nuovo governo, che sembra voglia cambiare pagina; attenzione però a non delegare, come spesso siamo abituati a fare.
Oggi, finalmente e con un po’ di ansia, ci ritroviamo di fronte ad un nuovo governo, al vero dopo Moratti? Speriamo di non doverne attendere troppo i primi segnali uno dei quali dovrebbe essere l’obbligo da parte delle scuole di rifare le schede di valutazione dichiarate illegittime (perché alcune non hanno intenzione di cambiarle in barba alla sentenza del Tar), abolire il protfolio (porta via troppo tempo per niente quando si dovrebbe dedicare più tempo ai ragazzi) ritornare alla discussione coinvolgendo tutti quelli che lavorano e usufruiscono della scuola.
Noi, di Scuola e Diritti, speriamo che prestissimo l’Italia divenga un vero paese laico dove tutti siano rispettati, tutti abbiano diritto di cittadinanza nella scuola pubblica ma dove nessuno abbia il privilegio di permeare indiscriminatamente il luogo per noi “sacro” della formazione del cittadino.
Per ora come associazione Scuola e Diritti aderiamo all’iniziativa promossa da ReteScuole a sostegno della legge di iniziativa popolare sulla scuola con una raccolta firme, da presentare al nuovo governo. (Se volete saperne di più: www.leggepopolare.it).
Nella speranza che una nuova scuola nasca, auspicando una gestazione non troppo lunga, noi continueremo a monitorare le scelte delle scuole che frequentano le nostre figlie e figli e se le cose non andranno per il verso giusto ricominceremo da capo la nostra battaglia di civiltà!
Antonella Pizzini