È passata la sbornia elettorale. Come da copione chi ha perso si dichiara soddisfatto perché moralmente ha vinto, e chi ha vinto si dichiara altrettanto soddisfatto perché non ha perso. I più soddisfatti di tutti, almeno per un verso, saremo tutti noi, che proveremo finalmente a girare pagina per occuparci di qualcosa di diverso, magari apparentemente meno impegnativo ma in grado di dare sicuramente maggiori gratificazioni. Si sarà già capito dove intendo andare a parare… galeotta la copertina che presta il fianco a divagazioni meno seriose delle solite (ogni tanto ci vuole) anche se ricche di sfumature che si agganciano a temi importanti quali, ad esempio, la salvaguardia delle tradizioni, di cui il nostro giornale si ritiene uno strenuo alfiere.
In queste settimane, mentre infuriavano sondaggi ed exit poll, qualcuno ha avuto la bella idea di porsi interrogativi di tutt’altra natura: «Se Teglio è riuscita a far parlare di sé – si sono detti costoro – e ad aggiudicarsi un posto d’onore nel panorama gastronomico nazionale grazie a quella sottile striscia di pasta che si chiama pizzocchero, chissà che anche da queste parti non si riesca a fare altrettanto, o almeno provarci, con l’altrettanta modesta frittella a base di grano saraceno nota a noi tutti come il chisciöl?»
Mentre gli scrutini incombevano e il dilemma culinario veniva sottoposto ad appassionati, ristoratori, Pro Loco e cultori della tradizione, arriva anche un segnale che, se non temessimo di essere tacciati di indelicatezza, potremmo definire “divino”: la prestigiosa associazione internazionale dei professionisti del turismo SKÅL, assegna il primo premio al comune di Sernio per un preparato straordinario confezionato dal vicesindaco Delio Contessa, “maggiormente abile” nel selezionare e miscelare gli ingredienti al punto da sbaragliare la concorrenza. Un segnale che ha rafforzato l’idea di partenza, e ha convinto gli ideatori di questa costituenda Confraternita enogastronomica (ve ne sono più di cinquanta in Italia e moltissime all’estero) che il sentiero imboccato era quello giusto. E adesso si partirà, probabilmente a breve, con il contributo del nostro giornale che ben volentieri accoglie l’invito di dare voce a questa nuova realtà ma soprattutto con il sostegno di tutti voi che, se gradite le nostre pagine, sarete sicuramente anche sensibili alle atmosfere, ai profumi e ai sapori di una volta e sarete d’accordo sul fatto che anche un piccolo chisciöl può rappresentare una grossa testimonianza di storia e di vita del nostro passato.
Fulvio Schiano
(da Tirano & dintorni, maggio 2006)