GIADA (Gruppo Informazione Aiuto Diversamente Abili) si costituisce circa un anno mezzo fa con l’intento di migliorare la comunicazione tra utenti e servizi nell’ambito della disabilità.
«Siamo un gruppo di insegnanti e familiari che, avvalendosi anche della collaborazione di un sociologo e di un medico» spiegano «si sono resi conto che, nonostante gli sforzi istituzionali, spesso manca proprio il primo passo, quello che porta ad affrontare e quando possibile risolvere insieme i piccoli e grandi problemi di chi sembra avere meno possibilità di altri, ma spesso racchiude un mondo di affetti e di emozioni che non devono andare persi».
I 14 volontari dell’associazione hanno avviato un percorso di formazione interno e si sono informati su tutto quanto offre il territorio della provincia di Sondrio in materia di disabilità per poter cominciare a dare delle risposte a chi si trova di fronte alle difficoltà legate all’avere un figlio, un familiare o un amico disabile.
«Consapevoli della complessità e senza pretese di proporre facili soluzioni» sottolineano i volontari «abbiamo maturato l’opportunità di offrirci come facilitatori di un processo di apertura al mondo di chi opera nel settore e potrebbe essere visto come un ente distante o addirittura di cui diffidare».
Il primo risultato di questo percorso è l’attivazione, dal prossimo 7 gennaio 2010, ogni lunedì dalle ore 17:30 alle 19:30 e giovedì dalle ore 19:00 alle 21:00, del numero verde 800 657541, oltre che dell’indirizzo di posta elettronica giada.associazione@libero.it.
I volontari che risponderanno al telefono e leggeranno le mail si premuniranno di raccogliere le domande ed i bisogni per poi informarsi, fornire delle risposte o dare indicazioni e riferimenti precisi cui rivolgersi.
In particolare, l’associazione GIADA si propone di incoraggiare ed agevolare i contatti con l’Azienda ospedaliera, l’Azienda sanitaria locale, gli Uffici di Piano, l’Ufficio scolastico provinciale e le altre organizzazioni di volontariato attive in provincia nell’ambito della disabilità.
«Certi di fornire un modesto, ma speriamo prezioso, contributo in un settore dove dar voce al disagio vero è sempre più difficile» concludono i volontari «ci mettiamo a disposizione di tutte le persone che hanno bisogno di essere ascoltate e aiutate a capire ed affrontare il problema, oltre che orientate sui servizi offerti dal territorio».