Due argomenti universali si trovano qui declinati con estrema precisione e determinatezza: lo spazio e il tempo. Così come il tema del tempo balza agli occhi con icastica urgenza nel titolo della silloge, in quella clessidra semivuota che è poi non a caso anche l'incipit di una poesia, parallelamente le due sezioni in cui si articola la raccolta, “Paesaggi possibili” e “L'altrove”, evocano immediatamente una spazialità che si gioca tra la concretezza e la potenzialità.
E, come si è detto, questa geografia dell'anima che percorre i testi è alimentata da riferimenti precisi e determinati, fra cui senza dubbio emerge inconfondibile il profilo di Torino, la città dell'autore. Una Torino individuata con un'esattezza toponomastica e descrittiva che stempera il coinvolgimento emotivo dell'autore verso i paesaggi e i personaggi che animano le scene di vita urbana quotidiana.
[...]
Il tempo esatto del passaggio degli autobus che si contrappone e completa un altro tempo, un tempo che sfugge e che spesso non si riesce a definire. [...]
Le ore, gli attimi che sfuggono, ritornano con una ricorsività che si fa quasi angoscia.
[...]
(Ma) è una figura di donna ad apparire al termine della raccolta; una "sconosciuta" che piace pensare sia figura della poesia stessa. (dalla prefazione di Serena Focaccia)
dalla sezione
Paesaggi possibili
DI QUESTI E D'ALTRI TEMPI
Se solo conoscessi il nome
di voi alberi fioriti in Piazza Statuto
potrei dare del tu ad ogni ramo
così come si dà alla madre
e dirvi di passi trascorsi sopra l'ombra
delle foglie infrante ad ogni autunno
e della donna che racconta
gli anni incisi sulle panchine
o dei portici che hanno fatto
da coperta ad ogni inverno
È così che sporgo dal profilo
dei lampioni, l'indistinto di uno sguardo
sperso nei capelli raccolti
da un foulard all'uscita di una chiesa protestante
Se solo conoscessi il vostro nome
alberi a primavera, chiamerei
ogni mano appoggiata alla corteccia
delle impronte scriverei il mare
che hanno attraversato
e della terra scivolata come sabbia
fra le dita direi di un tempo
che convive in voi
così lontano da me stesso
DUE GRANELLI NELLA CLESSIDRA
Si fa due granelli di clessidra
questa sera il nostro tempo.
Nel riflesso della polvere
sui vetri t'avvicini.
Oltrepassi incroci d'ansia
calpestando le crepe del tuo cuore
ed il pavé di Via Nizza
Di cosa parlare, l'argomento
è a piacere.
Forse dei portici o dell'Ilaria
e le sue palpebre chiuse
Non è ora per l'abbraccio
la notte incede a San Salvario.
Rincorri l'autobus trentacinque
delle ventidue e trentatre.
Si perde così la tua ombra
fra i rettangoli del Lingotto
Nel riflesso della polvere
sui vetri t'allontani
E dal mio zaino ritrovo
le Ceneri di Pasolini
dalla sezione
L'altrove
MONOLOGO IMPERFETTO
Chi sono poco importa
ed il nome sulle vene della voce
da quanti giorni è muto?
Cosa chiedere a chi percorre
il confine di un profilo
spaiato fra le dita
e alla tristezza che sfiorisce?
Chi scriverà più del tremore
di ferite senza morsi
e di labbra magre senza fiato?
M'interrogo così
sopra passi addormentati
che s'apprestano a sfumare
impronte ancora fresche
Chissà a quanti battiti di cuore
distiamo ancora
È SOLO ARIA
Bella di mille volte alla mia voce
sei ora incerta che solo aria divide
spazi e vibrano antiche
parole sospese o disattese
Bello di mille volte sono brezza
ai tuoi silenzi, dove fiumi di sale
scaturiscono d'un verde vago
e s'asciugano al dopo dei passi
È al cuore o un po' più su
la morsa di quest'aria che
impedisce il respiro
dei pensieri a riposare
ESMERALDA E IL SUO MARE
Ti chiamerò Esmeralda
dove si fa calma quest'assenza
perché sarai figlia
e poi madre del silenzio
Ti chiamerò, col nome
che si legge ad ogni fiato
indefinibile alla notte
Ti chiamerò ancora
senza sbagliare la pronuncia
ma sarà muto il suono del vento
giù dalla scogliera
Ti chiamerò così
come il mare le sue acque
e sarai onda capace d'arrivare
lì dove c'è l'incomprensibile
Salvatore Sblando è nato nel 1970 a Torino, dove attualmente risiede e lavora in qualità di dipendente della locale azienda di trasporti. Con testi poetici inediti è risultato finalista in concorsi nazionali ed internazionali - tra i più recenti “Verba Agrestia 2009” - e sue liriche sono pubblicate in antologie. Partecipa attivamente a readings e manifestazioni poetiche.
Due granelli nella clessidra Ed. LietoColle, è la sua prima pubblicazione poetica.