Cari amici, abitanti di questo casTellus di carta, buon solstizio d’inverno e sogni d’oro nella notte più lunga dell’anno!
Il giorno si è affrettato a chiudere gli occhi per non vedere l’antica e rinnovata storia degli Dei finti con corone in similoro al 70% e anche di più, con sconti luccicanti tra le pieghe damascate di fronzoli, indispensabili alle Feste che verranno!
Sono già in ritardo con l’augurio? Non adombriamoci, di questi tempi si va così di fretta pure a dorso di cammello… In fondo ogni notte può essere la più lunga o la più breve e, tra queste mura, l’aria rende liberi dal tempo degli orologi almeno i sogni di noi, castellani senza regno.
Mala tempora currunt? Ma no, ma no… Anche se nelle stanze più segrete li teniamo nascosti quei sogni, tanto ci sembrano irrealizzabili, dobloni di desideri appassionati, perle di una realtà diversa, stelle forse scadute, speranze sfiorite nella migliore delle ipotesi…
Che dirvi d’augurale in questa notte grigiosa e inossidabile di magia e di freddo pungente che ci accomuna? Non so, non so… lo smarrimento di identità domina anche i sogni.
È pur vero che ogni casTellus di carta prefigura una via d’uscita, anche se a volte è così cupa e sotterranea da far disperare di ascendere all’altra parte, a quell’altrove che è “Utopia santa e liberatrice” come la definisce il nostro castellanuscalzo assieme a Eneasansus.
Buoni sogni, dunque, senza tempo e senz’alibi!
Alessandra Borsetti Venier