La presenza tra i membri del nuovo Consiglio per i diritti umani di regimi totalitari come la Cina, l’Arabia Saudita e Cuba rischia di ledere l’autorevolezza e l’efficacia dell’organismo a cui è affidato il miglioramento del sistema ONU sui diritti umani.
Un’elezione a maggioranza di 2/3 anziché a maggioranza semplice avrebbe assicurato una selezione più rigorosa dei paesi che dovranno vigilare sul rispetto dei diritti umani. In questo modo è come aver messo alcune volpi a guardia delle galline.
«Tuttavia il nuovo organismo c’è» ha dichiarato Elisabetta Zamparutti, tesoriere di Nessuno tocchi Caino e responsabile delle iniziative in ambito ONU «e Nessuno tocchi Caino chiederà che anche in quella sede venga presentata la risoluzione (già approvata dalla Commissione per i diritti umani) per la moratoria universale delle esecuzioni capitali in vista dell’abolizione della pena di morte. Le previsioni sono favorevoli: un simile testo sarà approvato con tra i 23 e i 24 voti a favore, tra le 14 e le 15 astensioni e 9 voti contrari.
Resta fermo però l’obiettivo dell’associazione di far approvare la risoluzione anche dall’Assemblea Generale dell’ONU che rimane l’organismo maggiormente rappresentativo della comunità internazionale e dunque politicamente più forte.
(da Notizie radicali, 10/05/2006)
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