Radio Martí ha dato la notizia che martedì 15 dicembre le autorità di Pinar del Río hanno espropriato il locale dove si riuniva il comitato di redazione della rivista digitale Convivencia. Il provvedimento è stato giustificato con una presunta illegalità amministrativa. Il direttore della rivista, Dagoberto Valdés, ha subito denunciato la rappresaglia contro un mezzo di comunicazione indipendente. Alcuni funzionari della Direzione Municipale delle Abitazioni di Pinar del Río hanno fatto alzare un muro nel cortile della casa dell’economista Karina Gálvez, dove erano soliti riunirsi i redattori. Alcuni autori della rivista Convivencia sono stati arrestati e subito dopo rilasciati.
«A vent’anni dalla caduta del Muro di Berlino, la polizia cubana ne costruisce uno in casa mia!» Ha esclamato il direttore della rivista.
Yoani Sánchez ha denunciato il fatto come una nuova aggressione nei confronti della società civile cubana: «Il cerchio si stringe. Ogni giorno persone indipendenti vengono messe in difficoltà, arrestate e accusate di aver commesso atti controrivoluzionari».
Il conto finale degli arrestati nel corso della giornata dei diritti umani tocca le ottanta persone, ma la televisione cubana ha definito un successo la vigliacca operazione del meeting di ripudio organizzato per non far manifestare le Dame in Bianco. Il dissidente Oswaldo Payá - fondatore del Progetto Varela - ha detto: «La televisione cubana è un mezzo di intimidazione popolare ed è capace soltanto di seminare menzogne e terrore». Alcuni siti internet dell’esilio cubano come Penultimos Dias hanno dimostrato che molto spesso sono le stesse persone a partecipare agli atti di ripudio contro cittadini che tentano di esprimere le loro opinioni. Non sono molti i cubani disposti a farsi portare in una pubblica piazza per recitare una parte diretta dai membri del partito comunista.
In questo sconfortante panorama non si notano aperture di sorta. Nel corso di una recente riunione dell’ALBA (Alternativa Bolivariana per le Americhe), Raúl Castro e Hugo Chávez hanno rinforzato la retorica antistatunitense, usando termini ispirati a dichiarazioni di lotta nei confronti di quello che hanno definito l’impero nordamericano.
Gordiano Lupi
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