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L'Espresso/La Repubblica: Jazz Italiano Live 2009
16 Dicembre 2009
 

Per il quarto anno consecutivo l'iniziativa editoriale del gruppo L'Espresso/La Repubblica presenta uno spaccato del jazz nazionale attraverso dieci compact disc registrati dal vivo alla Casa del Jazz di Roma tra il settembre e l'ottobre scorso. Le precedenti edizioni avevano ottenuto un grosso successo commerciale, tanto da indurre negli appassionati la speranza che l'iniziativa proseguisse coinvolgendo talenti giovani e poco conosciuti. Solo in parte si sono avverate queste aspettative, ma il livello qualitativo è comunque molto alto, e, arrivati ormai a metà collana, mi pare una buona idea fare il punto con delle brevi recensioni sulle prime 5 uscite.


JAZZ ITALIANO LIVE 2009: JAVIER GIROTTO Javier Girotto & Aires Tango Javier Girotto sax soprano e baritono, flauti andini Alessandro Gwis pianoforte, tastiere Marco Siniscalco basso elettrico Michele Rabbia batteria, percussioni

TRACKLIST: 1. AL TOQUE 2. IL SENSO DELLA VITA 3. PONTE DELLA MEMORIA 4. NUNCA MAS 5. ARAUCANOS 6. MEJOR ASI 7. VIAGGIO NELLA MEMORIA 8. EL CACEROLAZO 9. 24/03/1976 "EL GOLPE" 10. LA CAUTIVA 11. CAMBIA' 12. L'ULTIMO GIRO

Per brevità l'album è stato accreditato a Girotto, in realtà si tratta di un concerto degli Aires Tango con in più Luciano Biondini alla fisarmonica in una manciata di brani. Ed è la presenza di quest'ultimo la sorpresa maggiore dell'album, tanto appare spontaneo e naturale il suo inserimento all'interno dei collaudati meccanismi del gruppo. Aires Tango esiste ormai da una quindicina di anni e nel tempo si è caratterizzato come uno dei migliori gruppi italiani, indipendentemente dal tentativo della critica di classificarli riduttivamente come formazione di latin jazz. L'impronta latina, anzi , meglio definirla più precisamente, argentina, viene dai flauti andini e da una ripresa dei tempi e dei modi del tango, a dire il vero più nell'ispirazione compositiva che nelle trame musicali. Girotto è da tempo uno dei più interessanti musicisti presenti in Italia, formidabile sia al soprano che al baritono, con una cifra strumentale originalissima arricchita da una naturale generosità. Aires Tango è una formazione che non cessa di stupire, continuando a crescere sia come collettivo che come vetrina di talenti: la mia ammirazione per il percussionista e batterista Michele Rabbia è grande. Musicista originale, in grado di spaziare su più fronti, unisce sensibilità a fantasia. Ricordo il mio affascinato stupore per un set in solo al festival di Clusone di alcuni anni fa in cui Michele in poco più di un'ora sciorinò una lunga e fitta trama fatta di nastri pre-registrati, elettroniche e percussioni di ogni genere e provenienza. Il questa registrazione scorrono temi tratti dagli album precedenti, innervati dalla fisarmonica che, originalmente, più che far virare l'ensemble verso mood latini tratteggia atmosfere jazzate e di profondo interscambio con il soprano di Girotto. Musica tesa e vibrante, carica di emozione e sentimento, caratteristiche che accompagnano ogni concerto live degli Aires Tango facendone una delle migliori realtà jazzistiche italiane di oggi.


JAZZ ITALIANO LIVE 2009: FABRIZIO BOSSO FABRIZIO BOSSO tromba e flicorno LUCA MANNUTZA pianoforte, piano elettrico LUCA BULGARELLI contrabbasso LORENZO TUCCI basso

TRACKLIST: 1. Medley MASAI/SOMEDAY MY PRICE WILL COME 2. THE GIRL IS MINE 3. DIZZY'S BLUES 4. IL BALLO DELLA FELICITÀ 5. OVERJOYED 6. DO YOU KNOW WHAT IT MEANS TO MISS NEW ORLEANS 7. ROLLING WITH MR. TUCCI 8. INTRO FOR KAMPEI 9. RUMBA FOR KAMPEI 10. SPIRITO LIBERO 11. Medley Testo recitato di FILIPPO TIMI/ MY FUNNY VALENTINE

Ho sempre apprezzato l'energia, l'eleganza e l'indubbia classe di Fabrizio Bosso, uno dei trombettisti più affascinanti e creativi attualmente sulla scena. Per quanto il neo hard-bop non riscuota le mie preferenze, ho avuto modo di ascoltare il trombettista piemontese più volte con lo scoppiettante gruppo High Five, anche se gradisco di gran lunga progetti più vari e diversificati, esattamente come quello racchiuso in questo dischetto. Materiali di diversa estrazione, pop o standards, composizioni originali e testi recitati, vengono sapientemente amalgamati per restituire un affresco personale e divertente. Non c'è la rigidità progettuale dell'hard bop bensì la vena fantasiosa e libera che porta i musicisti a cambiare di brano in brano, dalle suggestioni blues di Overjoyed alla libertà espressiva di Rolling With Mr Tucci, senza dimenticare le ballads (Do You Know What It Means To Miss New Orleans) o le forme più contaminate (Rumba for Kampei). Bosso con sordina o a campana aperta si conferma talento purissimo, ma non sono da meno i musicisti che lo accompagnano, ne gli ospiti che si inseriscono nei diversi brani.


JAZZ ITALIANO LIVE 2009: RITA MARCOTULLI RITA MARCOTULLI pianoforte e tastiere JAVER GIROTTO sax soprano e baritono, flauti LUCIANO BIONDINIfisarmonica AURORA BARBATELLI arpa celtica MICHEL BENITA contrabbasso ALFREDO GOLINO batteriaGIANNI IACOBACCI, CLARA GRAZIANO, ROBERTA BARTOLETTI organetto

TRACKLIST: 1. LE CINEMA EST LE CINEMA 2. LES 400 COUPS 3. HOPING 4. SONGS OF EXPERIENCE 5. ESCAPE 6. MUSIQUE EN JEU 7. LES ENFANTS S'ENNUIENT LE DIMANCHE 8. MASSE DI MEMORIA 9. IL RICHIAMO 10. ANTOINE DOINEL 11. QUE RESTE-T-IL 12. FRAGMENT (of the third kind)

Nel 1998 uscì per l'etichetta francese Label Bleu l'album The Woman Next Door: conteneva musiche, dialoghi, ispirazioni ed emozioni presi dai film di Francois Truffaut. Nel periodo successivo Rita girò i festival italiani ed europei con il suo progetto, riscuotendo ovunque grande successo per la freschezza, l'originalità e la suggestione delle musiche e degli spezzoni cinematografici proiettati alle spalle dei musicisti. Ebbi modo di vederla all'opera al festival di Clusone rimanendone affascinato, e naturalmente acquistai l'album. Purtroppo Label Bleu non esiste più, e così The Woman Next Door è fuori catalogo ed oggetto di desiderio per i collezionisti. Questa registrazione di fatto è un remake di quel progetto, fedele al punto che 10 brani su 12 sono gli stessi e che nella formazione stabile composta da nove musicisti solo due sono le nuove entrate, Luciano Biondini e Alfredo Golino. Nulla di nuovo, se non il fascino rinnovato, per chi già conosce il vecchio album: le voci di Raiz e Noa, la tromba di Bosso e l'alto di Di Battista non modificano più di tanto il valore complessivo della trasposizione, che comunque rimane altissimo. Tutt'altro impatto per chi ignora il compact della Label Bleu: qui si riprendono le musiche di alcuni film più significativi del regista e a queste si assommano le composizioni della Marcotulli, perfettamente calate nella parte e assolutamente deliziose nelle parti più riuscite (Escape, Masse di Memoria, Songs of experience). Straordinariamente incisivo l'arpeggio che caratterizza il tema di Les 400 coups, musica che sintetizza perfettamente gli ingredienti alla base dell'arte di Trouffaut: semplicità, profondità, sincerità ed uno straniante senso di felicità appena intriso di malinconia. Esattamente gli stessi aggettivi che si potrebbero adoperare per cercare di descrivere le musiche di questo album.


JAZZ ITALIANO LIVE 2009: ROBERTO GATTO ROBERTO GATTO batteria FRANCESCO BEARZATTI sax tenore e clarinetto GIOVANNI FALZONE tromba EMMANUEL BEX organo DARIO DEIDDA contrabbasso e basso elettrico

TRACKLIST: 1. DEEP 2. DADO'S THEME 3. ODE TO MAX ROACH 4. LYSERGIC 5. OSTILE 6. ODE TO ED BLACKWELL 7. OCTAGONAL 8. CANZONE (Wood ie song) 9. ODE TO ELVIN JONES 10. A NIGHT IN SALZAU 11. CATCH THE DRUMS 12. VALSE LACONIQUE

La seconda uscita della collana L'Espresso/La Repubblica vede protagonista un quintetto creato per l'occasione dal batterista romano Roberto Gatto. Molto azzeccata l'idea di prendere in blocco i fiati del Tinissima Quartet, Francesco Bearzatti al tenore e clarinetto e Giovanni Falzone alla tromba. Ottimo il sostegno ed il colore del basso, acustico ed elettrico, di Dario Deidda e pienamente convincente l'apporto di Emmanuel Bex all'organo, vero trait d'union dell'ensemble, ottimo amalgamatore di spazi e timbri. Il gruppo suona come se alle spalle avesse molti anni di affiatamento, calibrando una proposta musicale che in parte rilegge donando nuova luce temi appartenenti agli ultimi album del leader ed in parte si affaccia su nuove composizioni, tutte versatili, evocative ed in armonia con la proposta complessiva. Momenti di break sono i tre brevi omaggi a grandi figure della batteria jazz, Max Roach, Ed Blackwell e Elvin Jones. La musica si situa in un post bop innervato da momenti più aperti nei soli dei fiati, e con un profondo amore per la melodia di stampo spiccatamente mediterraneo. Falzone e Bearzatti sono ampiamente all'altezza del loro valore, con momenti di grande fuoco creativo, sorretti da una impeccabile sezione ritmica dove Bex gioca sia la parte dell'accompagnatore che quella del battitore libero. Personalmente ho molto apprezzato l'intensa rilettura di Deep, la dolce melodia di A Night in Salzau ed il tema pigramente felliniano di Valse Laconique. La speranza, vista la qualità complessiva della proposta, è che il gruppo non si sia esaurito con la registrazione dell'album.


JAZZ ITALIANO LIVE 2009: ENRICO RAVA

TRACKLIST: 1. AUTOBIOGRAFIA 2. SERPENT 3. INTERIORS 4. ALGIR DALBUGHI 5. TODAMOR 6. LAVORI CASALINGHI The Fearless

ENRICO RAVA tromba MAURO OTTOLINI trombone, tuba DAN KINZELMAN sax tenore DANIELE TITTARELLI sax alto MARCELLO GIANNINI chitarra GIOVANNI GUIDI pianoforte STEFANO SENNI contrabbasso ZENO DE ROSSI BATTERIA

Diciamo subito che la prima uscita di questa nuova collana è oltremodo convincente. L'ottetto assemblato da Rava suona compatto, con una complessità orchestrale che è propria di ensemble più numerosi e con individualità di spicco. Il leader da anni ha raggiunto uno stato di grazia invidiabile, i suoi ultimi album sono uno più bello dell'altro e da ogni gruppo che forma riesce a spremere il meglio. Non fa eccezione questo concerto registrato il 9 settembre alla Casa del Jazz. I brani, tutti di Rava, spaziano da album del 1978 fino all'ultimissimo, con un inedito molto appropriato dal titolo “Autobiografia” che apre il disco. Le riletture risultano particolarmente riuscite, frutto di una accurata operazione di arrangiamento, e la freschezza dei giovani partners spicca in coloriture di fondo e assoli pregnanti, con il trombone di Ottolini ed il tenore di Kinzelman in grande spolvero. Luminoso, intrigante, armonicamente complesso, con momenti di intimismo poetico e squarci di profonda bellezza orchestrale.


Roberto Dell'Ava


 
 
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