La mia vita l'ho riassunta nell'Ermellino che il tempo lascia al mezzogiorno in punto. Quando le donne giudiziose colano la pasta e io digiuno. Non più cacciato, rincorso, solo un segno, più o meno profondo, non indelebile nella neve che riesco a fantasticare stando in un posto di mare... e tu, mio lontano Capitano, proprio tu, avvertirai non il mio ricordo bensì la ruga che hai sulla fronte, vicino agli occhi, dove un Emellino in forma di fuggevole lacrima va a nascondersi... per questo Ermellino sopra lo sguardo - ermellino un po’ ghiaccino - sbaglierai la rotta, a causa sua troverai porto in un'isola se non vorrai ancora solcare il mare. L’Ermellino se scende dalla ruga-buca potrà stare al caldo tra nuova vegetazione e tutti avranno la loro felicità. E io, se ancora digiuno, prima o poi riceverò in dono l’appetito. L’importante è che tutti voi abbiate un destino giusto dalla favola che ebbe mezzogiorno come punto di riconoscimento.
Carlotta Zanobini
L'autrice è presente nel nuovo annuario Tellus 30: "Nomi per 4 stagioni. Dall'Illuminismo a Internet-Tellusfolio" con novelle e fiabe. (cds)