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Bernard Émond. Una trilogia alla Fondazione Cineteca Italiana
09 Dicembre 2009
 

Nel panorama milanese e non solo la Fondazione Cineteca Italiana s'impone come un punto di riferimento essenziale con la propria inesausta programmazione. Di quantità e qualità, tanta tantissima qualità per cicli indimenticabili, perle della collana della settima arte riproposte con originalità, rispetto e scrupolo filologico, capacità d'approfondimento, a prezzi stracciati e sovente anche gratuitamente per un'autentica fruizione popolare. Un prodotto raffinato per ampliare lo spettro della conoscenza a favore di qualunque cinefilo, pro chiunque.

Detto questo, un omaggio doveroso a chi fa bene il proprio lavoro (e non è poco nello sgangherato Paese che ci sta innanzi alle pupille), vale la pena di citare il prossimo ciclo: Una Trilogia delle virtù-Fede, speranza e carità nel cinema di Bernard Émond in programmazione dall'11 al 20 dicembre allo Spazio Oberdan di viale Vittorio Veneto 2, Milano.

L'occasione giusta per scoprire le virtù del regista, sceneggiatore e documentarista dal Canada, antropologo di formazione culturale, ancora poco noto al pubblico italiano, ma celebrato all'estero dove ha ricevuto numerosi riconoscimenti per i suoi lavori (Ceux qui ont le pas léger meurent sans laisser des traces, 1992; La terre des autres, 1995; L’épreuve du feu, 1997; La femme qui boit, 2001, pellicola che segna l’inizio della collaborazione artistica con l’attrice Élise Guilbault). Nel 2008 Émond vince l’Academy canadese per la miglior sceneggiatura grazie a Ce qu’il faut pour vivre.

In collaborazione con la Fondazione Ente dello Spettacolo, la Cineteca Italiana propone la trilogia di Émond in anteprima nazionale, e lo fa contemporaneamente a Milano e a Roma: nella capitale dal 14 al 16 dicembre come appendice al Festival “Tertio Millennio”, a Milano come si è scritto poc'anzi.

Dichiarato intento della Cineteca è peraltro quello di proseguire... «nel compito che si è attribuita di “distributore indipendente e alternativo” di pellicole di qualità, nel tentativo di diffonderle al di là delle proiezioni festivaliere, riempiendo quelle lacune che la distribuzione tradizionale non riesce a colmare».

Ciliegina sulla torta sarà, venerdì 18 dicembre, l'incontro presso lo Spazio Oberdan con il regista stesso il quale... «illuminerà la sostanza del suo cinema introspettivo e anti-spettacolare, mai facile o gratificante ma ricco dell’umanità di cui sono portatori i suoi personaggi, fragili lottatori pieni di umane debolezze ma capaci di riscatto in un mondo in cui è sempre più difficile vivere». L'opera di Émond discende direttamente, collocandosi in quel solco, da giganti quali Bergman, Bresson, Kieslowski. Non è difatti difficile evocare il grande maestro polacco scomparso nel 1996 (un vuoto incolmabile) e il suo celeberrimo trittico Blu-Bianco-Rosso.... «anche in relazione alla struttura dei tre film, ognuno ispirato a un concetto astratto, autonomo rispetto agli altri due, ognuno con un personaggio femminile di grande forza e risalto in una parte da protagonista».


Il calendario delle proiezioni:


• Ve. 11 dic. (h 17)/Ve. 11 dic. (h 21)/Sa. 12 dic. (h 15)/Do. 13 dic. (h 19)/Me. 16 dic. (h 18)/Gio. 17 dic. (h 17)/Ve. 18 dic. (h 19)/Sa. 19 dic. (h 17)

La Neuvaine (t.i. La Novena)

R., sogg., sc.: Bernard Émond. Fot.: Jean-Claude Labrecque. Mont.: Louise Côté. Scenog.: Gaudeline Sauriol. Mus.: Robert Marcel Lepage. Cost.: Sophie Lefebvre. Int.: Ėlise Guilbault (Jeanne), Patrick Drolet (François), Isabelle Roy (Lise), Denise Gagnon (la nonna), Paul Savoie, Muriel Dutil. Prod.: Bernadette Payeur per ACPAV. Canada, 2005, 87’, francese (sott. italiani).

Jeanne è una giovane dottoressa che ha assistito a un evento violento, e che soffre di sensi di colpa per non averlo saputo impedire. Gira senza meta e si ferma davanti a un santuario in riva a un fiume, decisa a togliersi la vita. Lì incontra François, che è andato a recitare una novena per la nonna gravemente malata. Qualcosa nel ragazzo, soprattutto la sua semplicità, cattura Jeanne che accetta di seguirlo al villaggio per visitare la nonna, che affronta la morte con consapevolezza e serenità. Questo dà forza a Jeanne, che si riconcilia con la vita e con il proprio lavoro.

Miglior film del Canada 2005, Pardo d’oro a Patrick Drolet per la miglior interpretazione maschile al Festival del film Locarno 2005.

Al termine della proiezione serale di venerdì 11 dicembre, Simonetta Diena leggerà un intervento dal titolo Quella certa attrazione verso la morte.


Ve. 11 dic. (h 19)/Sa. 12 dic. (h 19)/Do. 13 dic. (h 17)/Gio. 17 dic. (h 21.30)/Ve. 18 dic. (h 17)/Sa. 19 dic. (h 21.30)/Do. 20 dic.(h 19)

Contre Toute Espérance (t.i. Contro ogni speranza)

R., sogg., sc.: Bernard Émond. Fot.: Jean-Claude Labrecque. Mont.: Louise Côté. Scenog.: Gaudeline Sauriol. Mus.: Robert Marcel Lepage. Cost.: Sophie Lefebvre. Int.: Guylaine Tremblay (Réjeanne), Guy Jodoin (Gilles), Gildor Roy (Claude), René-Daniel Dubois (l’ispettore Allard), Serge Houde (Jean-Pierre Deniger), Annick Bergeron (responsabile CanaWorld), Jasmine Dubé, Carmen Sylvestre, Evelyne Gélinas. Prod.: Bernadette Payeur per ACPAV. Canada, 2007, 89’, francese (sott. italiani).

Una donna col volto coperto di sangue e in mano un fucile da caccia è tratta in arresto davanti a una residenza dei quartieri alti di Montréal. Quella stessa notte a casa sua viene scoperto il cadavere del marito, ucciso da un colpo di fucile. A causa di uno stato di choc che la rende afasica, Réjeanne viene ricoverata in ospedale psichiatrico, mentre un commissario di polizia tenta di ricostruire l’accaduto. Scopre che Réjeanne, operatrice telefonica, è stata da poco licenziata da una multinazionale insieme ad altri mille lavoratori, che il marito Gilles è rimasto invalido dopo un attacco cerebrale. Réjeanne dapprima combatte eroicamente ma poi sprofonda a poco a poco in una depressione sempre più cupa, mentre l’inchiesta di polizia giunge alla conclusione.


Sa. 12 dic. (h 17 e h 21.30)/Do. 13 dic. (h 21)/Gio. 17 dic. (h 19)/Ve. 18 dic. (h 21)/Sa. 19 dic. (h 15 e h 19)/Do. 20 dic. (h 21)

La Donation (t.i. Il Dono)

R., sogg, sc.: Bernard Émond. Fot.: Sara Mishara. Mont.: Louise Côté. Scenog.: Gaudeline Sauriol. Mus.: Robert Marcel Lepage. Cost.: Sophie Lefebvre. Int.: Ėlise Guilbault (la Dottoressa Jeanne Dion), Jacques Godin (il Dottor Yves Rainville), Françoise Graton, Angèle Coutu, Éric Hoziel, Monique Gosselin. Prod.: Bernadette Payeur per ACPAV. Canada, 2009, 95’, francese (sott. italiani).

Il Dottor Rainville è medico condotto in una zona remota del Québec, progressivamente spopolatasi dopo la chiusura della miniera. Quando deve assentarsi per un viaggio, cerca un sostituto. Si presenta la Dottoressa Jeanne Dion, che da Montréal si trasferisce nella ventosa e inospitale comunità di Normétal. L’ambientamento si rivela difficile a causa dei grossi problemi cui Jeanne si trova di fronte e della diffidenza della gente del posto. Ma quanto più il luogo sembra essere respingente, tanto più lei se ne sente attratta, oltre a essere coinvolta dai casi umani che incontra. Su di lei incombe la decisione se rimanere a Normétal dopo la morte dell’anziano dottore. Sarà un drammatico, inaspettato evento a sciogliere, nel finale, ogni riserva della donna.

Premio della Giuria dei giovani al Festival del film Locarno 2005.


Alberto Figliolia



Modalità d’ingresso:

Cinetessera annuale: € 3,00, valida anche per le proiezioni all’Area Metropolis 2.0

Biglietto d’ingresso: € 5,00

Spettacoli delle h 15 e h 17 feriali e h 15 festivi: € 3,00

Biglietti in prevendita: € 6,00 (più diritti di prevendita)

Carnet valido per 8 spettacoli a scelta (esclusi gli spettacoli in prevendita): € 35,00

I tesserini delle Università sono validi come Cinetessera 2009

Info per il pubblico: www.cinetecamilano.it – 02 7740.6316 (a partire da 30’ prima dell’inizio del primo spettacolo di ogni giorno)


 
 
 
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