Firenze, 05/12/2009 – La droga è assolutamente interclassista perché colpisce a Scampia, nei quartieri poveri della provincia di Napoli e a Milano, dove «i grandi professionisti, gli avvocati ed i medici, a 40 anni crollano sotto il peso della cocaina rovinando se stessi, i loro clienti, le loro famiglie le loro vite: ci vuole attività di prevenzione, consapevolezza corale ed ognuno deve fare la propria parte». Lo ha detto ieri il sottosegretario della Presidenza del Consiglio con delega alle politiche familiari, Carlo Giovanardi.
Insomma, droga dappertutto. Sembrerebbe un'ammissione di colpevolezza, o quantomeno di impotenza. Ma invece di trarne le debite conclusioni -la guerra alla droga non solo non ha ridotto il consumo e il traffico di stupefacenti, ma ne ha moltiplicato i danni- il nostro continua la sua crociata contro chi la pensa diversamente da lui. Al proibizionismo made in Italy non rimane che la lotta contro chi non vi aderisce. La colpa del dilagante fenomeno del consumo, delle narcomafie, delle overdosi, del sovraffollamento carcerario, della criminalità diffusa legata allo spaccio non è di una politica vecchia quarant'anni; non è neanche di Giovanardi, che guida le politiche antidroga del Governo italiano da quasi un decennio. No, è secondo lo zar antidroga de' noantri, la colpa è di chi scherza sugli spinelli.
«I cattivi maestri rischiano di smontare, come sempre avviene nella vita, gli indirizzi positivi, come quando vedo qualche cretino in televisione che fuma lo spinello e fa lo spiritoso, magari qualche artista. Si vede la fine che fanno i grandi imprenditori ed i grandi politici quando rimbambiti dalla cocaina finiscono nei video, distruggono se stessi e la propria famiglia e poi devono andare in convento ma allora è tardi». Giovanardi ha anche annunciato che dopo «l'alleanza con i campioni dello sport Balotelli, Kakà e Del Piero che si sono messi a disposizione gratuitamente per la campagna informativa contro la droga, ora il testimonial sarà Topolino, grazie alla Disney che ha manifestato l'intenzione di aiutarci in questa battaglia».
Sì, avete capito bene. È Topolino l'ultima arma segreta di Giovanardi.
Pietro Yates Moretti, vicepresidente Aduc