Fausto Paravidino (foto) è in scena al “Piccolo Eliseo Patroni Griffi” di Roma fino al 13 dicembre con La malattia della famiglia M, storia famigliare che riguarda due sorelle, un fratello, un padre malato e l'assenza di una madre. Sotto la sua attenta regia Jacopo-Maria Bicocchi, Iris Fusetti, Emanuela Galliussi, Nicola Pannelli, Paolo Pierobon, Pio Stellaccio sono i più che bravi interpreti di questa famiglia, che ha una malattia, come dice il titolo, ma che, forse, però, ne ha più di una.
C'è un padre che vive un malessere clinicamente non specificato, che lo sospende dalla possibilità di esercitare l'autorità e che lui usa come arma e come scusa. C'è il lutto dell'assenza della madre che pesa su questi personaggi come una colpa e procura loro una vaga tristezza della quale tutti si accusano a vicenda. Ci sono poi due amici, Fulvio e Fabrizio, che interagiscono con questa famiglia e involontariamente portano la farsa tra questa gente triste. Infine un medico che si presenta come narratore e che vorrebbe raccontare la storia da testimone esterno, ma poi verrà risucchiato dentro di essa. Con quest’opera, scritta a 24 anni, Paravidino conferma il successo decretatogli un anno prima dal premio Tondelli.
L’azione si svolge in Italia dove, come nel Far West, ci sono piccoli centri abitati che si sviluppano interamente ai lati di importanti strade statali. La caratteristica di questi luoghi è il limite dei 50 all'ora su strada dritta, limitazione inspiegabile per il viaggiatore che consideri tali località solo come un intralcio o un ristoro nella sua primaria esigenza di spostarsi da un posto a un altro posto. Le principali risorse economiche di siffatti paesi sembrerebbero pertanto il bar del camionista e la pompa di benzina, ma a osservare meglio si scopre che tali risorse sono affiancate anche da agricoltura, allevamento e persone. In uno di questi luoghi è ambientata la nostra vicenda. a cavallo tra l'autunno e l'inverno, un uggioso depressivo che talvolta sfoga in pioggia o neve.
Con questo testo, Paravidino spiazza chiunque lo voglia etichettare come “autore generazionale” con riferimento alle tematiche giovanili delle composizioni precedenti e incomincia invece ad allargare il proprio discorso ad un ambito più complesso, costituito dai temi legati al “nessun luogo”, alle periferie della riurbanizzazione, alla necessità di guardare a quelle realtà, di osservarle per capirle sospendendo ogni forma di giudizio. Le tematiche presenti ne La malattia della famiglia M, infatti, si intrecciano fortemente con quelle di Natura morta in un fosso, con quelle di Texas e con la traduzione commissionata a Paravidino de La Chiusa di Conan McPherson, in un cammino artistico che Fausto Paravidino ha condiviso con Valerio Binasco.
Il testo è spesso rappresentato all'estero, ma solo in quest’autunno è stato messo in scena in Italia. È lo stesso Paravidino a farlo per il Teatro Stabile di Bolzano. Con lui gli attori summenzionati. Le scene sono di Laura Benzi, i costumi di Sandra Cardini, e le luci Giovancosimo De Vittorio. La prima nazionale avviene a Bolzano, il 5 novembre. Il testo di La malattia della famiglia M è compreso nella raccolta “Teatro”, che raccoglie 6 dei testi di Paravidino ed è stata pubblicata nel 2002 da Ubulibri.
Roma, Piccolo Eliseo Patroni Griffi
25 novembre | 13 dicembre 2009
LA MALATTIA DELLA FAMIGLIA M
testo e regia di Fausto Paravidino
con Fausto Paravidino, Jacopo-Maria Bicocchi, Iris Fusetti, Emanuela Galliussi, Nicola Pannelli, Paolo Pierobon, Pio Stellaccio.
scene Laura Benzi
costumi Sandra Cardini
produzione Teatro Stabile di Bolzano
Lucio De Angelis
(da Notizie radicali, 4 dicembre 2009)