Miriam Celaya, nel suo blog Sin Evasión, fornisce un’opinione chiara e controcorrente sulle imprese straniere che lavorano a Cuba.
«A mio parere le imprese spagnole e di altri paesi stranieri che lavorano a Cuba rappresentano vere e proprie forme di banditismo, per le condizioni di impiego e per i salari corrisposti ai dipendenti cubani che vengono assunti. Tutte le aziende straniere che investono capitali a Cuba e mettono sotto contratto personale cubano, applicano per i nostri concittadini condizioni contrattuali leonine, ben sapendo di violare tutti gli accordi internazionali in tema di lavoro dipendente. Non succede solo a Cuba, in tutti i paesi sottosviluppati si verificano situazioni simili, ma la cosa assurda è che un paese che si definisce socialista permetta questo sfruttamento della forza lavoro con conseguente creazione di plusvalore. Il governo cubano ottiene importanti benefici dai contratti, le imprese straniere impongono giornate lavorative abusive, perché sanno che il cubano non dispone di tutela sindacale ed è obbligato ad accettare ogni condizione, anche perché - pur in una situazione di sfruttamento - riceve vantaggi maggiori che nel lavoro statale. Molti cubani attendono di prendere il posto di chi rifiuta, perché lavorare alle dipendenze di un’impresa straniera porta vantaggi notevoli, soprattutto dà la possibilità di essere retribuiti in pesos convertibili e di poter accedere a beni di consumo essenziali venduti nei negozi che praticano prezzi in divisa. Le aziende straniere hanno contribuito a creare un vero e proprio danno antropologico così come l’ha definito l’intellettuale cubano Dagoberto Valdés, direttore della rivista digitale Convivencia. A mio parere accettare questa situazione solo perché - in un modo o nell’altro - rappresenta un’opportunità per i cubani, è come giustificare la pornografia infantile quando viene praticata per non morire di fame».
Miriam Celaya manda avanti da un anno Sin Evasión, definito il miglior blog giornalistico cubano del 2009. Miriam è una delle blogger più anziane, perché nata nel 1959 - anno del trionfo della rivoluzione cubana - laureata in storia dell’arte e antropologa. Dal 2002 scrive cronache e articoli di opinione per il sito Encuentro en la Red firmando con lo pseudonimo di Eva González. Ha collaborato alla rivista illegale Consenso. Pure dal confronto polemico con le sue parole passa la strada di una Cuba democratica e pluralista.
Gordiano Lupi
Fonte: www.desdecuba.com/sin_evasion/?p=666