Il Ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna, dopo oltre 3 anni dall'approvazione della legge Consolo di contrasto al fenomeno delle mutilazioni genitali femminili (MGF), ha dato attuazione a quella parte che prevede l'attivazione di un numero verde ad hoc per la segnalazione di questo tipo di violenze, che affligge donne e bambine appartenenti a comunità di immigrati provenienti da Paesi dove tali pratiche costituiscono un barbaro retaggio di una cultura tribale e maschilista che la giustifica con motivi pseudo-religiosi.
L'iniziativa del Ministro è senz'altro ottima nei suoi intenti, perché è comunque un passo importante nel contrasto al fenomeno delle MGF, causa che l'associazione Non C'è Pace Senza Giustizia ha perseguito con notevole impegno e risultati in campo nazionale e internazionale.
Ma occorre tenere in debito conto che le politiche nazionali in materia di immigrazione hanno subito da ultimo, certamente dopo l'approvazione della legge Consolo che è del 2006, un vero e proprio stravolgimento con l'introduzione del reato di immigrazione clandestina.
È facile immaginare allora, che una donna immigrata irregolare nel nostro Paese, che sia costretta a subire, lei o sua figlia, una violenza di questo tipo, possa essere probabilmente scoraggiata dal segnalare la cosa al numero verde anti MGF, che è gestito dalla Direzione Centrale Anticrimine del Ministero dell'Interno, per paura di venire denunciata come clandestina ed essere espulsa. Inoltre, è comunque appurato che esiste in molte di queste donne la paura di ritorsioni, soprattutto, come nella maggior parte dei casi, quando ci si trova in presenza di un soggetto debole e vittima di ricatti da parte dell'uomo e della comunità in cui vive.
Per queste ragioni, con il senatore Marco Perduca abbiamo rivolto un'interrogazione ai Ministeri per le Pari Opportunità e degli Interni, per sapere:
- se i Ministri hanno valutato tale ipotesi e se hanno idea di come si comporteranno gli incaricati di Polizia nel caso di ricevimento di segnalazioni da parte di immigrate irregolari;
- se siano in programma piani d'intervento speciale nei confronti di immigrate irregolari che denunciano tali pratiche, analogamente ai piani di protezione messi in atto nei confronti delle clandestine che denunciano casi di tratta internazionale.
Donatella Poretti
Qui il testo dell'interrogazione