Domenica 6 dicembre 2009
Morbegno, Auditorium S.Antonio - ore 16:30
Per l'8ª rassegna di teatro per bambini
L'ALBERO MAGICO
Compagnia Eccentrici Dadarò di Varese
PETER PAN
una storia di pochi centimetri e piume
Un sogno o una storia vera... un viaggio oppure no... una storia che racconta dei grandi e dei piccoli: dei grandi che dimenticano e di quelli che cercano di ricordare... di chi ha smesso e di chi continua a guadare le stelle... dei genitori e dei figli: un invito a darsi la mano per non avere paura di cercare orizzonti lontani. Uno spettacolo nato per i bambini e consigliato agli adulti… per accompagnare in volo “Arturo”, un professore che crede soltanto ai numeri, allergico alla parola fantasia, e Wendy, sua figlia, in fuga per non diventare grande... alla ricerca di Peter Pan, l’eterno bambino fuggito a soli sette giorni di vita... e un’Isola di piume leggere, bolle di sapone e navi invisibili… per riaprire una finestra sbarrata da troppo tempo… e forse scoprire che diventare grandi non significa dimenticare di aver avuto un giorno le ali.
Lo spettacolo, vincitore del premio “Benevento Città Ragazzi” 2004, affronta il tema della crescita e del rapporto tra fantasia e ragione, di come crescere non debba significare perdere la capacità di sognare e di credere all’importanza della fantasia.
Peter Pan e la sua isola che non c’è arriva al cuore e all’intelligenza del pubblico dei bambini. Una “storia di pochi centimetri e piume” è pieno di brio e di gustose trovate. Vi sono i personaggi, i numeri e le atmosfere del circo in un caleidoscopio di situazioni che coinvolgono in modo leggero e divertente gli spettatori.” (Mario Bianchi dalla Rivista EOLO)
Di: Fabrizio Visconti e Rossella Rapisarda
Con: Davide Visconti, Rossella Rapisarda e Simone Lombardelli
Regia: Fabrizio Visconti
Scene e costumi: Paride Pantaleone e Claudio Micci
Durata: 60 minuti
Età: 5-10 anni
Tecniche utilizzate: Teatro d’attore, giocoleria, acrobatica, magia, bolle di sapone giganti.
SCHEDA DIDATTICA
Trama
Dopo averne sbarrato la grande finestra, il professor Arturo si è da anni rinchiuso nel suo laboratorio tutto tubi e numeri per poter studiare senza distrazioni di alcun tipo. Ad interrompere la sua conferenza contro i sogni e la Fantasia sarà, però, proprio la figlia Wendy, fuggita dal pullman che doveva portarla in collegio. Lei è tornata per comunicargli una decisione importante: ha scelto di non crescere, di non diventare grande! Il professore, imbarazzato di fronte al suo pubblico e contrariato per l’immaturità della figlia, cercherà di convincerla a diventare seria e smetterla di giocare con la Fantasia, parola a cui Arturo è allergico. Per tutta risposta, Wendy affermerà di voler trovare l’Isola che non c’è, dove Peter Pan è rimasto in eterno bambino. La discussione tra i due sarà interrotta proprio da Peter Pan, all’inseguimento della sua ombra scucitasi dai suoi piedi. Wendy, nonostante i tentativi del padre di convincerla e convincersi che si è trattato solo di una suggestione, seguirà Peter Pan ed arriverà con lui sull’Isola che non c’è. Il professor Arturo, rimasto solo, avrà una sola possibilità per ritrovare Wendy: affidarsi alla Fantasia per poter arrivare anche lui sull’Isola che non c’è e riportare a casa la figlia. Proprio la Fantasia! Quella che per anni aveva chiuso fuori dalla finestra del suo laboratorio... Accetterà la sfida e si trasformerà in Capitan Uncino, per arrivare sull’Isola e combattere per riconquistare il suo tesoro: Wendy. Eccolo dunque impegnato in una vera battaglia con Peter Pan, sempre pronto a divertirsi con ogni genere di sfida, ma sarà proprio Wendy ad interromperli, poiché, in tutto questo percorso, lei avrà compreso quanto sia importante che qualcuno torni sulla Terra a raccontare dell’esistenza dell’Isola che non c’è, prima che i grandi dimentichino tutto: di essere stati bambini, di aver avuto un giorno le ali con cui volare fino all’Isola che non c’è ad inseguire i propri sogni. Arturo, ormai cambiato, tornerà con Wendy sulla Terra, nel suo laboratorio, ma solo per aprire finalmente quella finestra troppo a lungo sbarrata ed attendere così il ritorno di Peter Pan.
Tema
lo spettacolo affronta il tema della crescita e del rapporto tra fantasia e ragione, di come crescere non debba significare perdere la capacità di sognare e di credere all’importanza della fantasia.
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