Pio XI era un volgare anti-laicista, si sa. Benedetto XVI sembrerebbe più equilibrato ma, se si legge il suo Gesù di Nazaret, si resta fulminati dal fatto che questo papa «non ha affatto abbandonato l’idea che chi esclude Dio dal suo orizzonte, falsifica il concetto di realtà e può finire solo in strade sbagliate e con ricette distruttive». Così Miriam Della Croce, nemica della festa del Cristo Re. E c’è di che ridere, perché come potrebbe il papa affermare, per esempio, che è meglio abbandonare l’idea di Dio e che solo abbandonando l’idea di Dio si potrebbe raggiungere una più sicura comprensione della realtà? e magari che il bene si trova al di là di Dio? Strana pretesa. La libera opinione è sacrosanta, beninteso, tuttavia sarebbe utile un po’ meno approssimazione, magari a partire dalla lettura del proprio nome. “Miriam”, nome ebraico di Maria (persino ebraico) e “della croce”, che dice tutto il resto. Spero che l’autrice del duro j’accuse non voglia strapparsi di dosso il nome che mamma e papà le hanno dato, portato forse da qualche nonna, nonché il nome di famiglia che ricorda così da vicino quello del santo di Fontiveros, san Juan de la Cruz, uno dei maggiori poeti di lingua spagnola del Cinquecento, autore dello strepitoso Cantico spirituale, teologo e mistico, canonizzato da Benedetto XIII e dichiarato dottore della Chiesa da Pio XI - quando si dice la coincidenza! (mb)
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